Carlo Sarno
ARTE , TEMPO E SIMULAZIONE
ARTE , TEMPO E SIMULAZIONE
il paradigma sovrastorico nella cultura scientifica e artistica contemporanea
La " Trilogia Sovrastorica " tratta delle modalità di ingresso del paradigma sovrastorico nella cultura scientifica e artistica contemporanea .
" Arte , Tempo e Simulazione " è un saggio teorico-scientifico sul concetto di sovrastoria . L'Autore sostiene che il tempo si dissocia in due posizioni fondamentali : il tempo-storico , che costituisce il tempo della produttività alienata e gli atteggiamenti predeterminati ; il tempo-sovrastorico , che svincola l'uomo dai condizionamenti epocali ponendolo in una autonomia di scelta e quindi in una ridefinizione dei fini dell'esistenza . L'aspetto sovrastorico coinvolge anche l'arte e la simulazione . L'arte-sovrastorica focalizza la sua attenzione sui meccanismi che controllano l'intuizione e sulle strutture cronologiche che interessano i processi creativi . Un'arte cosciente della vera libertà creativa è l'unica possibilità di espressione al di fuori dei sistemi di riferimento epocali . La simulazione-sovrastorica è stata denominata " simesi " . Mentre la mimesi opera nel tempo-storico ed è assoggettata al rispecchiamento epocale , la simesi svincola il processo creativo dai fattori del tempo-locale ed assume valenze provenienti da un tempo-globale , quindi sovrastorico . L'artista , lo scienziato , l'uomo che rompe il cordone ombelicale che lo lega al tempo-misura della produttività alienata si ritrova nel pieno delle proprie facoltà creative e progettuali .
Carlo Sarno , 1989
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Indice
Introduzione
Cap. 1° - Il Nuovo Paradigma: la Libertà Sovrastorica
“Il mistero che ci circonda”
Assoluto-relativo
Soggetto senza mondo e oggetto senza pensiero
Connessioni teoriche
Universo ed umanità
Gradi e fibre di realtà
La libertà sovrastorica
Cap. 2° - Arte
Arte e scienza
Arte e azione
La definizione di Arte
L’arte sovrastorica
La composizione sovrastorica
Causazione,creazione ed emanazione
Fantasia ed immaginazione
Cap. 3° - Tempo
Inquadramento teorico del tempo
Mutamenti nella concezione temporale
Il Tempo Sovrastorico
La cronologia:ipotesi disciplinare
Cronosistemi di riferimento categoriale
Operazioni logiche tra cronosistemi
Rappresentazione cronografia
Delle configurazioni temporali
La memoria:alcune indicazioni
Automorfismi temporali:genosequenze e fenosequenze
Cap. 4° - Simesi
Mimesi e creazione
Simesi
La pratica scientifica della creatività
Teoria delle categorie
Alcuni “modelli+struttura visiva”
Appendice: programmazione cronologica
Cap. 5° - Atomo,automa o essere-umano?
L’insidia dei sistemi
L’uomo-atomo
L’uomo-automa
L’essere-umano
Alienazione o eticità
Conclusione
Bibliografia
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A mio padre e mia madre .
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Introduzione
La nostra generazione , mentre vede approssimarsi la fine del secondo millennio dalla nascita di Cristo , si trova ad affrontare una temperie culturale ed ideologica non indifferente .
La pluralità apparente di pensiero che caratterizza l'epoca contemporanea ha accresciuto enormemente la complessità e gli interrogativi dell'uomo .
Tutto è sotto posto a revisione , è rimesso in questione . L'atteggiamento esistenziale dell'individuo si presenta esitante e dubbioso : quale progetto , quale intervento , quale futuro è auspicabile ?
Si parla di età post-industriale , dello slittamento di funzione del lavoratore che , sostituito in gran parte dai figli dell'automazione (i robot) , si deve adattare ad altri ruoli ed occuparsi maggiormente del proprio tempo libero . I problemi ecologici causati dal 'progresso' della rivoluzione industriale sono esasperanti , e potrebbero persino sommergerci . Adesso i sistemi computerizzati stanno aiutando l'uomo nella organizzazione e controllo della sua attività produttiva ma , come si sa , il progresso tecnologico non è sufficiente a trasformare e migliorare le condizioni di vita . Occorre costruire una coscienza nuova , che sappia mediare tra le necessità fisiologiche dell'uomo ed i propri valori spirituali .
Schematicamente , la civiltà umana può essere suddivisa in strutture superficiali e strutture profonde . Le strutture superficiali corrispondono al sistema produzione-consumo che coinvolge praticamente tutto il sistema ambientale e naturale , la totalità delle necessità fisiologiche , i meccanismi di riproduzione della produzione . Le strutture profonde determinano il sistema ideologia-comportamento che implica a livello concettuale i sistemi categoriali , le strutture di pensiero , i valori spirituali .
La disfunzione venutasi a creare tra strutture superficiali e profonde comporta la repressione della personalità dell'individuo , l'alienazione dei fini della produzione , la schiavitù del pensiero e della volontà dell'uomo . La pluralità di pensiero , a cui si accennava prima , risulta inglobata nel condizionamento epocale . Qualsiasi espressione dell'uomo che ostenta la libertà è già destinata ad essere divorata dal sistema storico di riferimento . La persona assume la maschera ideologica , pro e contro , del suo tempo .
Sorge allora la necessità di considerare i rapporti dell'uomo con la categoria concettuale del ' tempo ' . Non a caso attualmente abbiamo una tendenza artistico-culturale che sotto il nome di Post-modern racchiude un ' modo di riciclaggio ' critico e procedurale di sistemi storici eterogenei .
Ma l'esigenza contemporanea non è più quella di un approccio , con il tempo , di tipo intuitivo e incontrollato . Occorre invece una sistemazione della dimensione temporale in riferimento alle strutture profonde dell'uomo e , pertanto , alle categorie semantiche della nostra coscienza .
In questo senso deve intendersi la connessione proposta tra arte , tempo e simulazione in una prospettiva sovrastorica . Non più un essere-umano legato alla coercizione di un comportamento storicizzato che azzera la vera sostanza dell'uomo . Non più la accettazione passiva della strumentalizzazione della propria vita .
A tutto ciò bisogna contrapporre una presa di coscienza dei meccanismi del pensiero che inibiscono la nostra libertà creativa .
In questo umile contributo si affrontano le modalità di alienazione provocate dal tempo storico e si cerca di ricostruire una cosciente pratica-teorica del tempo che consenta di pervenire ad una auspicabile libertà sovrastorica . Data l'ampiezza e la vastità degli argomenti toccati da questo studio , non è pensabile che questo libro possa esaurire il discorso ; al contrario , esso ha un significato introduttivo .
Per esigenze di brevità di esposizione e per facilitare la comprensione mi sono avvalso di diagrammi e di elenchi sintetici di definizioni . Questo sforzo di compattamento della struttura del libro in alcuni casi contrasta con la scorrevolezza del discorso , ma , ho fiducia nell'indulgenza del lettore che apprezzerà il mio messaggio .
Carlo Sarno
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Capitolo 1°: Il Nuovo Paradigma: la Libertà Sovrastorica
“Il mistero che ci circonda”
Assoluto-relativo
Soggetto senza mondo e oggetto senza pensiero
Connessioni teoriche
Universo ed umanità
Gradi e fibre di realtà
La libertà sovrastorica
“Il mistero che ci circonda”
...
la nube
il velo
che scopre la fede
arcano aroma
di esilarante essenza
entelechia nascosta
di perfezioni lontane...
dove sei ? chi sei ? cosa sei ?
perché tu e non io ?
dove sono ? chi sono ? cosa sono ?
ritorno indietro
non so dove andare
ascolta : vai a destra , poi a sinistra , poi a destra...
poi a sinistra , poi a destra , poi...poi...
che strana nebbia
non si vede niente
eppure io dico che c'era
stava proprio qui , io mi ricordo...
la rimembranza lontana...
che tempo farà domani ?
vai avanti , vai avanti
tanto nessuno ci capisce niente
ma forse è la mia ignoranza
non esiste uno che sa tutto
e non esiste uno che non sa niente
esiste solo uno che sa e non sa ,
ma che cosa ?
è scomparso , era accanto a me
no , ...ti sbagli
eppure...a me sembrava...
non ci pensare , hai sognato ,
il sole se ne è andato
tornerà domani
e chi te lo dice ?
fa sempre così
eeh , ma non è detto che domani faccia lo stesso
è per fede che tu ci credi ,
la fede ?...se vuoi posso darti la spiegazione scientifica...
l'albero ha perso le foglie
ma noi le stiamo cercando
in qualche parte saranno
forse sotto una pietra
forse le ha mangiate una formica
non ho mai assaggiato foglie arrostite
che senso di vuoto
forse è il cuore che se ne è andato
sai l'ho visto girare l'angolo
ma era così sicuro di sé
rideva , ed era diventato rosso rosso...
ieri ho visto una cosa strana :
un uomo che camminava
ma non si era chiesto dove andava
sicuramente non gli importava
e poi la strada non l'amava così cava che quasi seccava...
un giorno mi trovai nella mano un pianeta
ma poi lo buttai via
preferisco le stelle , sono più luminose
sai , qualche miliardo di anni fa era diverso
anche il pianeta era diverso
però era così buio...
accendi la luce,
non so dov'è l'interruttore
comunque vai sempre diritto
dopo dieci passi troverai una fontana
e sopra la fontana un castello
e dietro al castello un occhio
e dietro l'occhio un altro occhio
e dietro al secondo occhio...
com'è monotono
sempre la stessa cosa
ogni giorno lo stesso
domani disegnerò ,
quante colte ti è capitato di agire in un modo
e non sapere perché ,
quante volte mi è capitato di non sapere perché
e non agire in un modo ,
a volte non dico niente
eppure io sento di aver capito
cioè intuisco che va bene così
che ha senso che vada così...
l'approssimazione è una bella invenzione
sei sempre quasi sicuro di una cosa
ma non puoi mai dire che sarà sempre così...
che strano suono !!!...
che musica celestiale !!!...
l'armonia , l'equilibrio ,
ma ora sento di nuovo i rumori ,
eppure ieri io caddi dalla sedia
ma non mi feci male
e poi io pensavo alla frittata
sai , quella con carburante e uranio...
che foschia , che nebbia ,
le immagini se ne vanno , diafane ,
come quando si passa da una vita all'altra ,
eppure io vedo...vedo qualcosa...
...è il mistero...è proprio lui...
...è lui che ci circonda .
Assoluto-relativo
Da quando l'uomo si è posto il problema della verità , della certezza di una affermazione , ha creato il distinguo tra ' assoluto ' e ' relativo ' .
Il polo dell'assoluto ha assorbito primariamente tutto ciò che concerne il sacro , quindi riti , miti , religioni , dogmi , ecc... Il polo del relativo , al contrario , tutto ciò che è profano , contingente , quotidiano .
Nei primi tempi della vita cosciente dell'uomo , assoluto e relativo , naturale e soprannaturale si fondevano in un panteismo naturalistico che ancora oggi è facile incontrare negli usi e costumi delle tribù dell'Africa e dell'Amazzonia . I contributi della antropologia e dell'etnologia illuminano ampiamente sulle strutture di comportamento che sottendono il rapporto della vita dell'uomo primitivo con il trascendente .
L'assoluto è legato alla spiritualità , il relativo al corpo , al transeunte . L'assoluto-in-sé ed il relativo-in-sé non sono mai dati senza l'esistenza dell'opposto che raramente è riscontrabile allo stato puro .
Infatti , per essere sicuri che il relativo-in-sé esiste occorrerebbe avere una certezza assoluta dell'assolutezza del relativo-in-sé , altrimenti la relatività del relativo-in-sé potrebbe precluderne persino l'esistenza .
E d'altra parte l'assoluto-in-sé lo si può individuare soltanto differenziandolo da tutto ciò che è relativo e questo si può attuare soltanto facendo riferimento ad un sistema assoluto . Quindi abbiamo bisogno di un assoluto per determinare l'assoluto-in-sé .
Adorno nel suo scritto sulla ' dialettica negativa ' accenna alla mancata ' realizzazione ' della filosofia ed al suo ruolo , consistente nel dialettizzare con la realtà strutturando modelli alternativi . La realtà risulta già di per sé un modello di pensiero che viene però contrattaccato dalla filosofia , la quale arriva a negare la realtà e finanche sé stessa in un circolo dialettico di negazione della negazione .
Goethe scrisse : " ...la cosa più elevata sarebbe : comprendere che tutto ciò che è fattuale è già teoria . L'azzurro del cielo ci rivela la legge fondamentale della cromatica . Non si cerchi nulla dietro i fenomeni : essi stessi sono già la teoria " (1) .
L'assoluto e il relativo sono esperiti dall'uomo prevalentemente nella loro compresenza e nella loro interazione ; si può anche dire che l'assoluto-relativo è il polo unificato con cui si ha a che fare solitamente . L'assoluto non lo si conosce , lo si vede soltanto come una meta lontana , come un inaccessibile a cui si tende . Solo con la fede si può accedere all'assoluto .
Ci sono diversi assoluti , ognuno riguardo al proprio sistema di riferimento . Quindi ogni assoluto è relativo al sistema di riferimento , ogni assoluto è definito dal sistema di riferimento . E' la ' definibilità ' che relativizza l'assoluto , poiché tanti sono i sistemi di riferimento ed ognuno vede l'assoluto in una particolare maniera . Se l'assoluto non avesse bisogno di una definizione non correrebbe il rischio di cadere nella relatività . In altre parole l'assoluto è assoluto e basta , non occorre ulteriore commento . L'assoluto è .
A questo punto però risulta che tutto ciò che è , è assoluto ; qualsiasi esistente è assoluto . Assoluto è ciò che crediamo che è tale . Al contrario , ripeto , la definizione di ciò che abbiamo creduto assoluto lo relativizza , lo inserisce in un sistema connotante che in un solo caso convalida l'assoluto , allorché lo stesso sistema connotante sia ritenuto assoluto .
Di nuovo un assoluto che definisce un assoluto . Ma se l'assoluto è la verità , l'infinita certezza , è possibile pervenire ad un infinito e congiungere due infiniti ? Non è un gioco di parole , è una questione che coinvolge continuamente la nostra vita quotidiana .
Molte volte agiamo come se avessimo a che fare con assoluti , per fede diamo per certo cose che potrebbero anche non esserlo e viceversa sovente confutiamo , critichiamo le nostre certezze evidenziandone la loro relatività .
Che differenza c'è tra un'azione assoluta ed una azione relativa ? E' una domanda tremenda . Un'azione assoluta è caratterizzata dalla immutabilità , un'azione relativa dal divenire .
L'azione assoluta non interagisce con sistemi esterni , risulta un'azione-in-sé , un'azione pura con una finalità sovrastorica . L'azione assoluta non chiede giustificazione , non è spiegabile . L'azione assoluta è oltre la comprensione umana . L'azione assoluta può manifestarsi in due modi : o come trascendente il mondo , al di fuori del tempo , o nel mondo e nel tempo . Nel primo caso l'assoluto è inaccessibile dalla nostra condizione terrena ; nel secondo caso l'assoluto è continuamente tra noi , ogni evento percepito al di fuori di qualsiasi paradigma può esplicare un assoluto .
L'azione relativa , invece , si connette a tutti i paradigmi e sistemi , ha sempre una sua giustificazione e razionalmente si può pervenire ad una sua definizione .
La realtà insegna che l'uomo e le sue azioni oscillano continuamente tra assoluto e relativo . Un'azione assoluta corrisponde ad una libertà assoluta , senza remore o limitazioni ; un'azione relativa corrisponde ad una libertà relativa , limitata alle concessioni che il sistema di riferimento elargisce .
Nella nostra società il condizionamento pressante dei mass-media relativizza coercitivamente le nostre azioni , ci incanala in comportamenti eterodiretti , convenzionali , che molte volte si scontrano con le nostre pulsioni vitali . Pensiamo di agire liberamente ed invece siamo come dei burattini manovrati da strutture di comportamento predeterminate . Molte volte le nostre azioni raggiungono un livello di programmazione talmente funzionante che forse un giorno susciteranno l'invidia dei computer .
Il disagio della civiltà contemporanea analizzato da Freud è una realtà inquietante . La realtà dell'uomo è l'assoluto-relativo . Ogni azione dell'uomo è compresenza , sintesi di opposti . Siamo degli esseri psico-somatici . La nostra psiche tende all'assoluto , il nostro corpo al relativo . Ma è anche vero che la nostra psiche allorché è condizionata , asservita , relativizza l'assoluto del pensiero in un comportamento alienato . Il nostro corpo è relativo al sistema ambientale ma un sistema artificiale assolutizzato può anche cristallizzarlo .
Un assoluto psichico , quindi una libertà di pensiero , non può prescindere da una libertà somatica congruente con i presupposti psichici ; e viceversa un relativo psichico subirà anche nel corpo le pressioni contingenti che lo vincolano .
Un esempio palese dell'incontro del problema dell'assoluto-relativo con l'equilibrio psico-somatico è facile riscontrarlo nella pratica yoga , proveniente dall'oriente , che tende all'assoluto psichico mediante particolari pratiche del corpo . Da tale disciplina sorge chiaramente l'aspetto assoluto-relativo del nostro essere : l'assoluto dello spirito convive con l'apparenza relativa del corpo .
E con quest'ultima argomentazione siamo pervenuti ad una posizione opposta a quella formulata da Goethe . Mentre Goethe pone l'apparenza del fenomeno come teoria-in-sé e quindi assoluto , la pratica yoga pone lo spirito come teoria-in-sé e quindi assoluto . Resta però che entrambi affrontano la dicotomia assoluto-relativo benché risolvendola su piani differenti .
Il significato ddella libertà per l'uomo è strettamente collegato con i concetti di assoluto e relativo . Le nostre strutture di pensiero affondano le proprie radici in tale dicotomia fondamentale . Una comprensione ed un rinnovamento teorico nella considerazione di tali concetti potrebbe risultare una carta vincente per il progresso umano .
Io ho l'impressione che tutta la filosofia , fino ad oggi , abbia girato intorno a tale problema senza mai puntare al cuore della questione . Forse non ne aveva i mezzi . Occorre un rinnovamento sistematico delle procedure concettuali di approccio e osservazione del mondo . Io ritengo che una via per pervenire a tale obiettivo sia quella di amplificare la nostra sensitività temporale , di allargare il campo della nostra percezione dei fenomeni temporali .
Bisogna tentare , altrimenti resteremo succubi del tempo della produttività , inteso nel suo senso peggiore . Ma la speranza è ultima a morire .
Soggetto senza mondo e oggetto senza pensiero
La dissociazione psicologica dell'individuo , fattore caratterizzante l'epoca contemporanea , genera con estrema facilità persone parziali : Nietzsche parlava di 'grande occhio' , 'grande naso' , ecc...
Essenzialmente i dissociati si possono riunire in due categorie fondamentali : gli idealisti ed i materialisti .
Gli idealisti sono i soggetti senza mondo , tutti coloro che si rinchiudono in una torre d'avorio inseguendo i propri sogni e fantasie . Tutto ciò che implica lo spirito ha un peso determinante . La ragione simbolica domina la ragione pratica .
I materialisti esaltano , invece , l'utilità e la filosofia del bisogno e della convenienza . Il tema della sopravvivenza e del ' vantaggio adattivo ' focalizza l'attenzione sulla prassi . Si sfocia con estrema facilità nell'oggetto senza pensiero . La reificazione coinvolge totalmente l'uomo .
Questa dicotomia costituitasi coinvolge profondamente il sistema uomo-natura e di conseguenza l'interazione tra la mente ed il corpo .
Un aiuto ci viene dalla scienza antropologica infatti : " ...in questo consiste il contributo originale dell'antropologia al dualismo costituito : un tertium quid , la cultura , che non solo media il rapporto uomo/mondo per mezzo di una logica sociale di significanza , ma costituisce con quello schema i termini essenziali - soggettivo e oggettivo - del rapporto "(2).
L'antropologia è , come si sa , la scienza che studia le caratteristiche morfologiche , fisiologiche , psicologiche , ecc. dell'uomo . Data l'importanza della materia che tratta non poteva mancare anche in essa , a livello disciplinare , una risonanza della dissociazione comportamentale sopra accennata .
Da una parte abbiamo , per esempio , Boas che sottolinea la funzione simbolica della cultura ed una sua particolare autonomia produttiva . In altri termini è lo schema concettuale che determina la prassi e le relative pratiche .
D'altra parte abbiamo , per esempio , Morgan che insiste sulla dipendenza della cultura da determinazioni ecologiche , pratiche ed utilitarie . In altre parole è la prassi che determina lo schema concettuale .
Comunque in entrambi i casi permane la cultura come luogo privilegiato di interazioni sistemiche tra l'uomo e la natura : resta da vedere se si tratta di ' cultura materiale ' o ' cultura spirituale ' . Una maniera interessante di esplorare questo problema è analizzare l'unità globale del comportamento in riferimento ad una particolare categoria : il tempo . Un diagramma chiarificante e sintetico , a riguardo , è il seguente :
Il soggetto è un sistema complesso che articola la sua unità globale in tre sub-unità : il soggetto-percipiente , il soggetto-pensante e il soggetto-vivente . Questi tre sottosistemi generano altrettanti modi di pervenire all'oggetto che nel nostro caso è l'evento .
Il soggetto-percipiente determina una pratica temporale che si fonda sulla ' sensazione ' . " L'oggetto della sensazione è unico in due sensi : è unico rispetto alla coscienza di uno spirito individuale , ed è unico rispetto alla coscienza di tutti gli spiriti che agiscono in condizioni naturali " (3) . In altri termini la pratica temporale , tendendo all'oggettività fisiologica , riflette un carattere di unicità naturale intesa come obiettività . La sensazione pura incontra la ' verità naturale ' .
Il soggetto-pensante , invece , si collega all'insieme dei problemi inerenti il concetto di rappresentazione . Infatti , la rappresentazione del tempo agisce interamente a livello mentale . E' tutto ciò che è esterno alla pura percezione sensoriale : la memoria , i sistemi categoriali , le operazioni infralogiche , ecc... In una parola è la cultura che crea nella sua azione attrattori semantici , bacini di significato e modelli di comportamento . Sono proprio queste costruzioni cerebrali che determinano l'incontro/scontro tra la ' realtà di pensiero ' e la ' realtà naturale ' . Una diversa rappresentazione del tempo estrapola diversi modi di vedere il mondo . " Il modo in cui la rappresentazione ci consente di vedere il mondo , il modo in cui la rappresentazione ci consente di accedere al mondo esterno , dimostra come tale mondo non ci può essere dato che attraverso la lente della rappresentazione stessa che lo utilizza e se ne allontana , lo ignora proprio nel momento in cui essa può animarsi con la sua presenza e le sue caratteristiche " (4) .
Infine , il soggetto-vivente determina la singolarità del tempo di rappresentazione . E' questo un tempo vissuto che non fuoriesce soltanto da alcuni paradigmi astratti o da alcune sensazioni scisse dalla coscienza , si tratta invece di un modo globale di esperire il mondo e gli eventi che sono in esso , di vivere un contatto vitale con la realtà . " Tra lui che contempla e la cosa contemplata c'è una specie di ' scambio ininterrotto ' di contatti reciproci , una specie di successione costante di flusso e riflusso dall'uno all'altro , così densa da non poter pensare di scomporla in fasi distinte , ed è così che nasce l'impressione di un tutto nel quale il soggetto e l'oggetto si confondono in un movimento armonioso " (5) .
Un evento quindi può essere esperito essenzialmente in tre modi distinti , ma è ovvio che l'unico modo appagante per conoscerlo è quello di ricondurlo all'unità globale che sottende l'intera esperienza . L'evento può essere visto nel presente come ' sensazione ' o ' vissuto ' e quindi contemporaneità , oppure come luogo di proiezione di una rappresentazione mentale proveniente dal passato o dal futuro .
Ma qui arresto la mia analisi , rinviando al capitolo sul tempo i dovuti approfondimenti . Ora preferisco accennare soltanto ad un altro sistema di relazioni concettuali che consente di chiarire altri punti del complesso rapporto uomo/mondo .
In tale diagramma si nota che il tempo e lo spazio possono interagire tra di loro in tre modi : attraverso la cultura , attraverso la natura e attraverso il soggetto .
Definiamo che per cultura si intende , come già detto prima , l'insieme dei modelli , teorie , tradizioni , ecc. e per natura l'insieme dei fenomeni e delle relative percezioni . Il soggetto è da intendersi come coscienza noetica , occhio trasparente ( privo di condizionamenti ) . La cultura e la natura interagiscono tramite le due categorie del tempo e dello spazio in modo indiretto : nella loro inferenza creano la spazializzazione del tempo e la temporalizzazione dello spazio .
Il soggetto , se si pone in una perfetta trasparenza , consente l'interazione diretta della cultura e della natura . La coscienza noetica si manifesta come un momento privilegiato di fusione categoriale , di incontro tra naturale e soprannaturale .
Da tali considerazioni risulta ovvio concludere che , nel mondo odierno in cui le sovrastrutture ideologiche hanno inquinato la coscienza noetica al pari del degrado ecologico provocato dal progresso tecnico-industriale , il soggetto ha perso il suo ruolo e si è trasformato in una nuova forma di esistenza : l'oggetto-eterodiretto .
Pertanto il diagramma ha subito la seguente metamorfosi :
in cui l'uomo è ridotto ad un oggetto-senza-pensiero o , al massimo , nelle sue forme più evolute , ad un oggetto-con-pensiero-alienato .
Connessioni teoriche
Qualsiasi teoria dei nostri giorni non può evitare i problemi inerenti alla rivoluzione sistemica , cibernetica ed elettronica . Un sistema è da intendersi come un insieme di componenti interagenti tra di loro e con il metasistema circostante . Il concetto di sistema piò essere considerato un nuovo ' paradigma ' scientifico . Paradigma è da intendersi secondo la definizione data da Kuhn nel suo studio sulla struttura delle rivoluzioni scientifiche : " ...con tale termine voglio indicare conquiste scientifiche universalmente riconosciute , le quali , per un certo periodo , forniscono un modello di problemi e soluzioni accettabili a coloro che praticano un certo campo di ricerca " (6) .
Un paradigma , quindi , è uno schema concettuale che , allorché risulta di nuova fondazione , determina uno spostamento semantico degli interessi dei ricercatori modificando di conseguenza anche le regole della prassi scientifica . L'ingresso di un nuovo paradigma produce pertanto uno ' scarto ' nella continuità della ricerca scientifica .
La teoria generale dei sistemi è stata definita da Bertalanffy come " una scienza logico-matematica della totalità " . Questo esplica chiaramente la rilevanza della teoria dei sistemi in un mondo in cui la preoccupazione principale è di organizzare la complessità . " Esiste un accordo generale sul fatto che un ' sistema ' sia un modello di natura generale , e cioè che esso sia un analogo concettuale di certi aspetti , alquanto universali , degli enti osservati . L'utilizzazione di modelli o di costrutti analogici costituisce la procedura generale delle scienze ( e persino dell'apprendimento quotidiano ) , e lo stesso vale per il principio della simulazione analogica effettuata mediante i calcolatori " 7 .
L'importanza della simulazione , come metodo capace di riprodurre il funzionamento di un qualsiasi sistema , di un qualsiasi fenomeno , attraverso un certo numero di variabili , è andata via via crescendo al pari delle sempre più incessanti richieste di programmazione e pianificazione delle attività dell'uomo .
A questo punto occorre una prima connessione concettuale capace di riunire arte , tempo e simulazione . A tale scopo ho costruito un diagramma sintetico per agevolare la comprensione delle inferenze teoriche :
Il sistema di connessioni si origina nell'intuizione . L'intuizione interagisce con le strutture temporali , le strutture simboliche e determina una prima trasformazione sistemica . Successivamente entrano in gioco la teoria del tempo e la teoria dell'arte : la prima interagisce con le strutture temporali e le strutture matematiche , la seconda con le strutture simboliche e le strutture categoriali . Le strutture matematiche e le strutture categoriali determinano una seconda trasformazione sistemica che genera i modelli di simulazione . Questi modelli di simulazione hanno una duplice funzione : o di esplicare analiticamente la prima trasformazione che risulta prevalentemente di carattere intuitivo , oppure di simulare il funzionamento di un qualsiasi sistema esterno ma corroborante il processo intuitivo precedente .
Passiamo ora ad un'altra connessione teorica capace di far interagire la pratica scientifica con una pratica olistica ( intuitiva ) . Affinché il processo concettuale riesca ad inglobare in modo unitario le due pratiche , occorre considerare due livelli di comportamento : un livello sovrastorico ed uno storico . Anche qui , per maggiore chiarezza , farò uso di un diagramma :
L'atto puro corrisponde all'embrione del processo . La fede è la sorgente dell'atto puro . L'olismo sovrastorico è il luogo di una sinergia metastorica . La pratica scientifica sovrastorica determina le strutture e le operazioni possibili in una particolare pratica sovrastorica . Le regole e le procedure estrapolano il contenuto del processo creativo sovrastorico . Il processo sovrastorico tenta di descrivere e rendere cosciente ciò che di solito è lasciato incontrollatamente all'inconscio : la gestazione e formazione delle idee creative e delle intuizioni . Avviene poi un salto e si passa nel tempo storico , che è il tempo abituale , oggettivo , in cui viviamo . La pratica olistica storica corrisponde all'azione globale integrata in un particolare sistema epocale e che presenta tracce del sistema sovrastorico . La pratica simbolica coincide con la definizione di semantica generale ed individua tutte le connotazioni implicate in determinati codici e linguaggi come riflesso di ideologie , tradizioni , ecc. La pratica simbolica interagisce con la pratica scientifica che , a questo livello , si interessa maggiormente di fenomeni naturali strettamente connessi con le esigenze di una pratica tecnica rispondente ai bisogni dei piani di sviluppo socio-economici .
Una digressione è da farsi per una considerazione generale sulla funzione e i ruoli della pratica scientifica e della pratica olistica . Nel processo generale la pratica scientifica costituisce la continuità , soprattutto per quanto riguarda la metodologia : la pratica olistica al contrario costituisce la discontinuità in quanto , avvalendosi di fattori sintetici , dà spazio ad intuizioni stocastiche , causali . Però , per quanto riguarda il prodotto del processo è vero il contrario : infatti mentre la pratica scientifica in quanto analitica aggrega e disaggrega i sistemi , sezionandoli e discretizzandoli , la pratica olistica crea le connessioni sinergetiche del sistema dando ad esso un inconfondibile carattere di unità globale .
Un'altra connessione teorica interessante per il nostro discorso è quella che raccorda le dicotomie arte/scienza e modello/realtà . Il diagramma corrispondente è il seguente :
Per modello si intende il costrutto mentale , lo schema concettuale che l'uomo pone a fondamento della sua percezione ed osservazione della realtà . A questo modello di carattere generale si aggiungono nei rapporti arte/realtà e scienza/realtà diversi modelli operativi specifici . La procedura che media tra arte e realtà è la mimesi , mentre la procedura tra scienza e realtà è la simulazione . L'interazione tra arte e il modello generale avviene tramite l'intuizione , mentre l'interazione tra la scienza e il modello generale avviene tramite la formulazione delle ipotesi scientifiche . Questo sistema teorico interattivo è inglobato nella pratica sociale , nel tempo storico , e vincola l'azione dell'uomo in un sistema chiuso , determinato in una ben precisa fascia epocale .
Esiste però la possibilità di considerare un sistema di connessioni teoriche sovrastorico , ovvero capace di prescindere da quelle che sono le perturbazioni e le deformazioni di comportamento causate da restrittivi influssi epocali . Il diagramma seguente esplica chiaramente la demarcazione che sussiste tra il livello storico ed il livello sovrastorico :
A fondamento di tale processualità che dalla sovrastoria si estende fino al tempo storico troviamo un meta-modello , che rappresenta un sistema di riferimento concettuale che è al di sopra di qualsiasi contingenza ( per esempio : l'amore insegnato da Cristo ) . Si susseguono poi una serie di modelli sovrastorici , ricavati mediante procedure sovrastoriche , che vengono a confluire nel sistema di trasformazione della simesi . La simesi è una metodologia sovrastorica di cui si parlerà ampiamente nei successivi capitoli . La simesi consente il passaggio e l'ingresso nel tempo storico conservando una libertà assoluta per quanto riguarda la scelta dello schema concettuale di riferimento delle nostre azioni storiche .
Di solito paradigmi , ideologie correnti , convenzioni , arrestano e imprigionano le ali del nostro pensiero e della nostra fantasia , ma , attraverso una procedura sovrastorica adeguata è possibile costruirsi un proprio modello di realtà ed una propria struttura di comportamento . Questo non corrisponde all'anarchia , poiché io credo fermamente che l'utilizzo abitudinario di una pratica sovrastorica servirà a farci rendere conto di ciò che ci accomuna , al di fuori dei piccoli contrasti terreni , e delle strutture concettuali ed affettive che rendono l'uomo un ' essere umano ' .
Universo ed umanità
A chiunque si soffermi sui rapporti esistenti tra l'uomo e l'universo risulterà ovvia la conclusione che profondi legami relazionano l'uomo all'ambiente circostante . Analogie processuali , similarità di comportamento , omologie , ecc. , connettono l'individuo continuamente con il cosmo . Queste connessioni avvengono nel microcosmo , mesocosmo e macrocosmo .
Nel microcosmo : identici fenomeni atomici e sub-atomici , costituzione molecolare analoga , sistemi cellulari corrispondenti , ecc...
Nel mesocosmo : sistema anatomico che presenta molti punti in comune con gli altri esseri viventi , un sistema fisiologico che svolge le stesse funzioni degli organismi che vivono nella biosfera terrestre , ecc...
Nel macrocosmo : i fenomeni stellari , le forze gravitazionali , i misteri dei ' buchi neri ' e dei ' quasars ' , ecc. , presentano analogie con il comportamento sociale dell'uomo ( contrasti , competitività , associazione , ecc. ) , in cui ogni persona si può paragonare ad un pianeta o stella inserito in un particolare sistema gravitazionale .
D'altronde lo stesso sistema atomico è simile ad un sistema stellare , con un nucleo centrale e corpi ruotanti intorno . E così anche è facile riscontrare analogie sistemiche e processuali tra tutti e tre i livelli considerati . Pertanto si può ben dire che macrocosmo , mesocosmo e microcosmo formano una unità , sottesa da strutture ' quasi-identiche ' , caratterizzata da una sinergia ( o sintonia ) di fondo .
Premesso questo , ora risulta necessario articolare il rapporto esistente tra universo ed umanità facendo riferimento ad alcune categorie generali ed alle interazioni che sussistono tra di esse . Anche stavolta mi servirò di diagrammi poiché io penso che costituiscono la forza di rappresentazione più semplice ed esplicativa del proprio pensiero . Dunque , una prima considerazione è da farsi rispetto le polarità naturale/soprannaturale e storico/sovrastorico .
Nell'universo , naturale e soprannaturale sono compresenti : il mistero che circonda i fenomeni , gli eventi , a cui la scienza strappa infinitesimi frammenti , rende la realtà ambigua e contraddittoria . Un esempio di tale circostanza è facile riscontrarla nei fenomeni sub-atomici ove materia e anti-materia coesistono , ove in modo alchimistico energia si trasforma in materia , ove C. Rubbia vede apparire materia dal nulla .
L'aura della probabilità investe i nostri campi di indagine scientifica . D'altra parte anche nell'uomo , sotto la forma di storico e sovrastorico , appare il contrasto sopra accennato . L'azione presente è sempre imbricata in processi sovrastorici che segretamente direzionano il nostro comportamento . L'inconscio è il nostro mistero . Ad una visione più attenta si manifesterà che antinomie radicate nella nostra memoria si risolvono in una sintesi , ina una continuità di tipo energetico .
Corpo e spirito non costituiranno più una dicotomia irriducibile ma , tenendo presente la formulazione di Einstein E=mc(2) , il corpo si trasforma in energia e quindi spirito e , viceversa , lo spirito si trasforma in materia e quindi corpo . Le antinomie si risolvono su di un piano n+1 dimensionale . Il seguente diagramma illustra alcune connessioni categoriali che presentano un fattore energetico .
Notiamo che nel polo dell'umanità si trovano le categorie del sovrastorico , dello spirito , della cultura e della storia , mentre nel polo dell'universo hanno sede il soprannaturale , il corpo , la natura e l'evoluzione .
Analizziamo soltanto , all'interno del sistema teorico , la connessione esistente tra universo-soprannaturale-corpo . In che senso appartengono allo stesso polo queste tre categorie ? Come il corpo può connettersi con il soprannaturale ?
Dunque , per soprannaturale si intende un qualche cosa che è esterno , al di fuori dell'ordine naturale e che molte volte trova la sua unica spiegazione nel ricorso ad un evento divino . Ora , quante cose che non hanno spiegazione avvengono nel corpo ? Ed i processi di materia e anti-materia non si trovano anche all'interno del nostro corpo con tutti i loro punti oscuri ? Il soprannaturale è nella natura come lo spirito nel corpo e come l'uomo nell'universo . Rapporti energetici regolano queste intersezioni metadimensionali .
Non è qui il caso di richiamare le argomentazioni di F. Capra ( Il tao della fisica ) o di W. Reich ( Esperimenti bionici ) e ancora i testi indiani delle Upanisad : resta che esiste una interazione energetica olistica , una sinergia cosmica . Volendo rappresentare diagrammaticamente un modo di connessione metadimensionale , preferisco utilizzare uno schema teorico semplificato .
Un esempio di superconnessione tra naturale e soprannaturale si ottiene partendo da un diagramma n-dimensionale ( nel nostro caso bidimensionale ) e pervenendo ad un diagramma n+1 dimensionale ( nel nostro caso tri-dimensionale ) .
Si vedrà chiaramente che interazioni impossibili ad osservarsi in un sistema dimensionale inferiore risultano esistenti in un sistema dimensionale superiore .
Naturale e soprannaturale non sono distinti ma costituiscono un unico ponte tra i processi psichici ed i processi fisici . Sovrastoria ed energia sono i poli magnetici opposti di una medesima calamita , di un medesimo sistema .
Detto questo , adesso è necessario un quadro sinottico che consenta di dare uno sguardo d'insieme sui concetti e le implicazioni sottintese nei diagrammi precedenti .
Lo schema generale presenta una simmetria strutturale che indica una serie di corrispondenze metadimensionali che è possibile recuperare con l'utilizzo di ulteriori dimensioni . L'universo è inteso come ambiente delle trasformazioni fisiche , dell'incontro/scontro tra uomo e natura , come sistema ecologico . Il tempo sovrastorico , invece , è il luogo dove avvengono le super-connessioni , dove la coscienza incontra il mistero , dove trova origine la nostra esistenza .
Gradi e fibre di realtà
Poliedrici sono i modi di esperire la realtà , di vivere la realtà . Si può ben dire che la realtà si presenta all'uomo come un complesso sistema stratificante : si va da livelli oggettivi a livelli soggettivi . Se noi poi ci poniamo all'interno della realtà psicologica dell'individuo noteremo che l'io oscilla continuamente tra irrealtà e realtà . Il mondo psichico si presenta come uno spazio-tempo pluridimensionale .
Molte volte capita di osservare che un livello di realtà soggetto ad influenze esterne consente la germinazione e lo slittamento in altri ' gradi di realtà ' . Ma che cosa si intende per grado di realtà ? Essenzialmente questo : un sistema psicologico ( emotivo e razionale ) strutturato su variabili e correlazioni determinate ; a seconda della fluidità delle interazioni sistemiche si oscilla tra situazioni più rigide e reali a situazioni irreali e fantastiche che presentano una grande flessibilità categoriale .
Il grado di realtà rappresenta , in altri termini , lo status psicologico dell'individuo , i luoghi mentali che in una determinata circostanza agiscono maggiormente sulla coscienza ed il comportamento della persona .
K. Lewin nei suoi studi sulla psicologia topologica ha applicato la nozione di grado di realtà agli spazi di vita . Ha individuato anche dei modi per rappresentare le inferenze tra gradi di realtà e irrealtà : ad esempio , ponendo in assonometria una serie di piani l'uno sull'altro , delimitando le regioni psico-topologiche per ogni livello e determinando le interazioni infra-livello ( trans-planari ) .
"...Una delle più importanti differenze dinamiche fra gradi differenti di realtà è la maggiore fluidità dei livelli più irreali . Questa maggiore fluidità si manifesta in diversi fatti :
1) Le barriere offrono nei riguardi dell'ambiente una resistenza relativamente piccola ( si può fare quel che si vuole nell'irrealtà ) ;
2) le frontiere delle regioni dell'ambiente possono essere più facilmente cambiate e sono determinate meno esattamente ; questo vale anche per regioni-concettuali di differenti gradi di realtà ;
3) una ampia liberazione di un sistema interno-personale sotto tensione si verifica più rapidamente ; ciò corrisponde a pareti più deboli dei sistemi interiori ;
4) le frontiere fra individuo e ambiente sono meno definite e la struttura dell'ambiente dipende in un grado maggiore dalle necessità dell'individuo..." (8) .
Allorché passiamo a considerare i gradi di realtà in riferimento alla categoria del tempo , risulta più opportuno considerare il sistema psicologico come un sistema ' fibrato ' e non più soltanto come un sistema stratificato .
In effetti la nostra vita è tessuta da tante serie di eventi , ' fibre di realtà ' , che si intrecciano e si sovrappongono continuamente . La realtà temporale è scandita dalla diversità periodica delle nostre attività ( fisiche e mentali ) . Molte volte al ritmo serrato di un impegno di lavoro giornaliero si contrappongono situazioni aleatorie che presentano una periodicità del tutto casuale , fino ad arrivare persino a serie irreali di azioni su progetti fantastici irrealizzabili .
A tale riguardo risulterebbe interessante lo studio di tali fibre di realtà con l'ausilio del supporto matematico proveniente dalla teoria dei fasci ( coomologia dei fasci ) e della teoria di Morse ( cobordismo e pseudoisotopie ) .
La libertà sovrastorica
Fin dall'antichità il concetto di libertà ha oscillato tra diversi sistemi di riferimento categoriali . Si pensi che la stessa ' Repubblica ' ipotizzata da Platone prevedeva gli schiavi , essendo per allora impensabile che delle macchine potessero sostituire il lavoro dell'uomo . Un pregiudizio del genere condurrà , alcuni secoli dopo , al paradosso della grande ' scienza alessandrina ' rimasta inutilizzata per gran parte delle sue possibilità di applicazione tecnologica .
Insomma , il concetto di libertà è sempre stato determinato relativamente a particolari congetture e presupposti socio-economici . Lo stesso ' regno di libertà ' ipotizzato ' da Marx come susseguente al ' regno della necessità ' nasce in opposizione ad un termine di riferimento che lo relativizza : il regime capitalistico .
Unica eccezione sono le definizioni fornite da alcune religioni che , per così dire , ' travalicano ' il mondo : per i cristiani libertà significa agire all'unisono con Dio ; per altri la libertà si ottiene in uno stadio estatico chiamato ' nirvana ' che corrisponde alla trascendenza totale dai sensi , ecc...ecc...
La libertà come la si intende abitualmente è minata alle fondamenta da diverse contraddizioni di base . Molte di queste si possono rinvenire nel rapporto esistente tra linguaggio e libertà .
A proposito mi riconduco agli studi di Alfred Korzybski (1879-1950) e in particolare al suo opus magnum del 1933 " Science and Sanity " che è il libro fondatore della ' Semantica generale ' . Egli parte dal principio che il linguaggio vincola e struttura totalmente il comportamento dell'uomo . La natura non funziona nello stesso modo in cui funziona il linguaggio . La logica classica aristotelica ha creato i ' distinguo ' inesistenti nella realtà , ove tutto è divenire . Noi dando il nome ad un oggetto ( per es. mela ) cristallizziamo il suo significato , il suo divenire , il suo mutare , ad un unico istante . A questa idiosincrasia di fondo occorre opporre , dice Korzybski , una logica non-aristotelica coerente con i risultati della fisica relativistica e quantistica , dove il moto delle particelle ben rappresenta la mutevolezza della realtà . Il senso del divenire , il legame del tempo , con tutta la complessità che comporta , è il cuore della civiltà .
La vera vita dell'uomo come uomo non è la vita-nello-spazio , come quella degli animali , ma la vita-nel-tempo . "...Ciò che distingue gli uomini , sostiene Korzybski , dai minerali , dalle piante e dagli animali , è la loro capacità di trasmettere da una generazione all'altra , mediante il linguaggio , ciò che essi hanno appreso . In altre parole , mentre gli animali sono space-binder , hanno cioè il solo legame spaziale , gli uomini sono time-binder , sono cioè legati nel tempo... " (9) .
Quindi è proprio in questa categoria del tempo che hanno origine le dissociazioni neurolinguistiche che comportano squilibri nel comportamento . Tutta la nostra vita , il nostro pensiero , il nostro linguaggio , il nostro comportamento psico-somatico , è immerso nel divenire e di conseguenza nel tempo . Gli stessi legami affettivi provano la loro esistenza in riferimento alla loro durata .
L'uomo è il tempo come coscienza del divenire . Il linguaggio sta al comportamento come il tempo alla libertà . La matrice fondamentale di connessione del pensiero è il tempo : qualsiasi idea è inserita in un cronosistema . La libertà è legata alla facoltà di scegliere , secondo la propria volontà , tra due possibilità temporali opposte senza essere influenzata da pressioni esterne . Qualsiasi squilibrio mentale , qualsiasi difficoltà di comunicazione , espressione , trova la sua origine in fattori interagenti con le strutture temporali . Anche i disordini sociali , il governo di una nazione , lo status di civiltà di un popolo , dipendono dalla concezione temporale . Si pensi a ciò che ha comportato la rivoluzione industriale , con la sua accelerazione del ritmo di vita , sull'equilibrio psichico-temporale dell'uomo .
In generale il significato dell'azione presente , della finalità dell'azione , del modo di agire , dipende dal condizionamento della memoria personale in funzione della memoria collettiva , della struttura del tempo vigente e della propria concezione del tempo . In questo senso si può dire che non è la pratica sociale a determinare il comportamento ma la pratica temporale , il flusso della coscienza e le direttive della memoria .
Di solito la pratica temporale dell'individuo , per ragioni di convenienza , viene a identificarsi con la pratica sociale ma , ciò comporta la accettazione del condizionamento nella configurazione della propria struttura temporale . Al contrario , una struttura temporale indipendente dalla pratica sociale , consente di determinare delle pratiche di comportamento e delle azioni individuali non condizionate e , pertanto , di chiedersi il vero significato di ciò che si fa della propria vita .
Una pratica temporale ' libera ' costituisce la profonda liberazione dell'individuo che , solo così , può tendere ai veri valori dell'esistenza e non ridursi ad una merce ingranaggio nel meccanismo del tempo produttivo .
La ' libertà sovrastorica ' è la libertà dell'uomo che si pone nella intuizione della libertà in modo cosciente e intenzionale ; in altri termini , il manifestarsi della libertà sovrastorica corrisponde al salto da una libertà locale , che si reputa globale , a più libertà locali , determinanti , nelle loro interazioni , un sistema globale-sovraepocale-intenzionale che può connettersi con tutti i sistemi locali , compreso quello di partenza , in modo autonomo . La libertà sovrastorica è pertanto la libertà della contemporaneità di assoluto e relativo . La libertà sovrastorica conduce ad un ingresso libero nella storia .
Il tempo-storico è paragonabile allo spazio che cristallizza il fenomeno in un significato ' statico ' . Al contrario , la realtà è mutevole e tale divenire è evidenziato soltanto dal tempo-sovrastorico che consente una percezione del fenomeno inserita nel divenire non solo epocale ma anche sovraepocale . Infatti spesso la deformazione percettiva del trasformarsi della realtà si manifesta nella considerazione unidirezionata delle possibilità metamorfotiche del fenomeno osservato . Si reputa che uno solo è il fiume del tempo che ci trascina con la sua corrente .
Questo non è vero , poiché ciò che esiste è il divenire , l'entropia (si consultino gli studi di Boltzmann) e la sintropia , mentre il tempo (storico) come lo si intende abitualmente si carica di valenze simboliche , di bacini semantici direzionati che lasciano credere alla persona che solo quello è il suo status , il suo modo di vivere , mentre invece questi influssi hanno soltanto un risvolto coercitivo sulla creatività costruttiva dell'uomo . Si agisce come il tempo vuole che si agisca !
Bisogna rompere il cordone ombelicale che ci lega al tempo storico , che struttura il nostro comportamento sugli errori che hanno accumulato gli uomini fino ad oggi , che ci costringe a vestire in un particolare modo che si chiama 'decente'. Accettiamo delle imposizioni senza sapere perché , credendo quasi che siano naturali mentre , invece , sono solo il frutto marcio e velenoso di un linguaggio patologico e di un tempo deforme e mostruoso . L'assorbimento passivo di tali strutture di pensiero ci condannano fin dalla nascita ad una prigione psicologica a vita . La nostra esistenza diviene il riflesso del nostro carcere mentale (le nuove periferie-lager delle nostre città ne sono un valido esempio).
Ma, cerchiamo di approfondire il discorso per comprendere meglio i trabocchetti che si celano dietro al concetto di libertà temporale . Esistono due modi di reificazione , concretizzazione della libertà .
Un primo modo si pone come negativo del sistema convenzionale , come opposizione al riferimento di costrizione epocale . La libertà si esalta nella ' mancanza di limitazioni ' , nell'assenza di vincoli . Tale libertà è fantomatica , ...è ridicola . Tale libertà non può prescindere dal sistema a cui si contrappone . La non-esistenza del sistema regolante pone fine alla libertà a cui si era pervenuti . Per esempio : chi si veste in maniera ' punk ' può essere ritenuto libero se risulta inserito nelle trame del sistema sociale generale , ma allorché lo si estrapola dal sistema standard e lo si proietta in un'altra civiltà emerge chiaramente il carattere effimero della sua libertà . In questo senso il punk è una persona integrata nel tempo-storico .
Un secondo modo di manifestarsi della libertà , che si pone positivamente , coincide con il concetto di ' autodeterminazione ' , cioè con la capacità di essere causa e principio della propria azione . L'autodeterminazione richiama il problema dell'autocoscienza come pensiero 'del' pensiero , pensiero 'sul' pensiero . Per S. Agostino l'autocoscienza è la consapevole interiorità , la certezza profonda della verità che vive dentro di noi .
In effetti , solo se noi abbiamo piena coscienza del significato delle nostre azioni , delle nostre idee , possiamo ritenerci liberi di decidere e scegliere , tra tanti , un particolare tipo di comportamento . Ovviamente tale scelta è da farsi al di là del tempo-storico , dell'influsso epocale cui siamo soggetti . E' nella mente che dobbiamo porre 'altre' strutture temporali a fondamento delle nostre azioni .
Il metasistema sovrastorico di riferimento nasce dall'interazione di più modelli epocali e temporali . La vera autodeterminazione coincide con la libertà sovrastorica . L'etero-determinazione con la libertà storica .
A questo punto , per consentire una migliore comprensione dei rapporti sussistenti tra libertà sovrastorica e libertà storica , ho costruito un diagramma che unifica i diversi concetti fin qui esposti . Certamente lo schema è molto semplificato ma permette di inquadrare ordinatamente il problema .
Dal diagramma si evince chiaramente che la libertà sovrastorica è strettamente connessa con l'autodeterminazione , intesa nel senso che abbiamo definito prima . L'autodeterminazione prende coscienza di sé ed agisce attraverso le strutture temporali , la pulsione vitale (intesa secondo Bergson) e la volontà . L'interazione di questi tre poli determina la formazione dell'etica . Dall'etica , che è la scienza generale del comportamento , si generano le categorie di riferimento .
Molte volte queste categorie di riferimento coincidono con gli archetipi dell'inconscio e dell'immaginario collettivo . Il passaggio dal processo sovrastorico che , come abbiamo visto , dà origine ad una libertà autodeterminata su presupposti sovraepocali avviene tramite il fattore della ' necessità ' , intesa sia in senso materiale che spirituale . L'azione cosciente della necessità origina un rapporto osmotico tra sovrastoria e storia .
Purtroppo tale rapporto abitualmente non viene percepito e ci si illude credendo che le categorie di riferimento siano sottoposte all'ideologia , alle necessità materiali , al senso storico . In altre parole , il processo di autodeterminazione di solito risulta inglobato nella libertà storica , con tutte le conseguenze deformanti che ne derivano . Comunque , ritornando alla descrizione del processo generale , consegue che la libertà storica nasce nel campo della ' necessità ' .
La libertà storica coincide con l'assenza di costrizione , intesa come negativo dell'ordine diffuso . La ' non-limitazione ' è delimitata e definita , come già detto prima , proprio dalla limitazione epocale . Da tale dialettica circolare emergono tre poli : il linguaggio , l'ideologia ed il consenso/dissenso . L'interazione di essi determina la politica , che è la scienza del come governare . Dalla politica nascono i diritti ed i doveri dell'individuo nella società .
Non è qui il caso di intraprendere una disquisizione filosofica tra Rousseau , i giusnaturalisti , ecc. e tutti coloro che si sono interessati del rapporto uomo-natura-società . Al nostro discorso risulta più interessante il soffermarsi sul ruolo che , all'interno del processo , svolgono le strutture temporali ed il linguaggio .
Iniziamo dal linguaggio e da una frase di M. Foucault :"...in ogni società la produzione del discorso è insieme controllata , selezionata , organizzata e distribuita tramite un certo numero di procedure che hanno la funzione di scongiurarne i poteri e i pericoli , di padroneggiarne l'evento aleatorio , di schivarne la pesante , temibile materialità " (10) . E' evidente che Foucault intende la parola , il linguaggio come un meccanismo sociale di controllo , ove procedure di esclusione quali l'interdetto , la ' partizione ' e il ' rigetto ' , le false opposizioni , predeterminano l'individuo . Il linguaggio è strettamente connesso con il pensiero e qualsiasi idea di libertà , integrata in una ' pratica linguistica ' , ne assorbe tutte le connotazioni positive e negative .
Spesso si notano tali difficoltà di comunicazione allorché , in un rapporto tra persone in cui aumenta notevolmente ' la densità di esistenza ' , si perviene ad una interazione linguistica molto limitata ma semanticamente pregnante ed intrisa di sottintesi . Globalmente si può dire che il linguaggio opera nelle interazioni tra ' strutture superficiali ' della personalità umana .
Esiste però un altro livello di trasmissione dell'informazione che avviene nelle strutture profonde della coscienza : questa si ottiene quando un'azione è intenzionalmente inserita in una struttura temporale . Mi spiego meglio . Il significato di qualsiasi azione lo si evince soltanto all'interno di uno specifico cronosistema . La stessa azione può variare di rilevanza a secondo della sequenza in cui è inserita . Per esempio , il dipingere di un artista sarà ritenuto originale o interessante rispetto l'epoca e le correnti artistiche che lo circondano . Inoltre , sovente le opere dei grandi artisti fuoriecono da qualsiasi schema storico pervenendo ad un prodotto di bellezza assoluto .
Queste opere d'arte sicuramente attingono la loro sostanza a strutture temporali sovraepocali che consentono connessioni tra sistemi formali diversamente dislocati nel tempo . Le strutture temporali intervengono a due livelli : quello teorico , come sistemi di riferimento , e quello pratico , come strutture d'ordine . Ma , su tale argomento , nei prossimi capitoli si troveranno i dovuti approfondimenti ; aggiungo solo qualche altra osservazione .
Molte volte un'azione locale è in funzione di una finalità extralocale ; ciò determina una incomprensione negli osservatori appartenenti al tempo locale . La percezione della durata di un intervallo temporale muta a secondo del contenuto dell'azione che si svolge in esso : un'azione eseguita con gioia ' dura meno ' di un'azione sofferta . In sintesi , la struttura temporale è costitutiva della ' struttura profonda ' dell'uomo .
Da ciò ne deriva che la libertà sovrastorica è l'unica libertà che può rompere le sbarre del carcere che imprigiona la verità riposta nella nostra struttura profonda . Bisogna scrollarsi di dosso le catene del tempo-storico che ci legano a necessità aleatorie , ai desideri restrittivi di una razionalità coercitiva , a una libertà negativa che annulla e non costruisce .
Libertà sovrastorica significa agire in un tempo locale con una struttura temporale globale , olistica , non sottomessa a pseudo-vincoli epocali . La libertà sovrastorica , proprio in quanto promotrice di un essere umano considerato nella sua totalità cronotopica , si pone come un nuovo paradigma esistenziale capace di difendere i diritti di una personalità libera ed armoniosa .
La specializzazione imperante nella civiltà contemporanea ha disintegrato l'integrità dell'individuo , deformandolo secondo l'uso a cui è stato predisposto . Solo un nuovo modo antropologico di considerare l'arte , la scienza , il tempo e lo spazio , potrà erigere un valido baluardo contro gli aggressori della libertà creativa .
I valori umani sono attaccati da una crescente tecnocrazia che paralizza qualsiasi attività non finalizzata ad una crescita produttiva ( e le armi belliche ? ) . D'accordo , bisogna produrre , ma io mi chiedo : per chi ? per che cosa ? come ? A queste domande solo la sorda risposta di una cambiale volante , che girando fa girare gli uomini , una carta che comanda , che funziona , ma che non ama , su cui non sarà mai scritta una parola d'amore .
Come si può assoggettare l'attività umana ad un miserabile profitto economico ? Come si può combattere contro i propri simili ? Al tempo-storico l'ardua risposta e la propria accusa , ma al tempo sovrastorico la speranza di una vera libertà .
Concludo tale argomentazione con alcune parole scritte dal famoso scienziato e umanista Bertrand Russell nel 1938 a proposito del potere :
" La grande guerra , e i suoi strascichi di dittatura , ha fatto si che molti fossero indotti a sottovalutare tutte le forme di potere al di fuori della forza militare e governativa . Questo è un punto di vista limitato e antistorico . Se dovessi scegliere quattro uomini che esercitarono maggior potere di tutti gli altri , nominerei Buddha e Gesù Cristo , Pitagora e Galileo . Nessuno di essi fu appoggiato dallo Stato finché la sua propaganda non ebbe ottenuto un gran successo in vita . Nessuno avrebbe influenzato la vita umana fino a quel punto se il potere fosse stato il suo scopo principale . Nessuno di essi desiderò il tipo di potere che imprigiona il prossimo , ma quello che lo libera : i primi due con la dimostrazione di come imbrigliare i desideri che conducono alla lotta , e quindi alla disfatta , alla schiavitù , alla soggezione ; gli altri aprendo la strada al controllo delle forze naturali . In ultima analisi , non è con la violenza che si governano gli uomini , ma con la saggezza di coloro che si rivolgono ai desideri comuni a tutta l'umanità : felicità , pace interiore ed esteriore , comprensione del mondo nel quale , e non per nostra scelta , noi dobbiamo vivere " (11) .
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1 - J. W. Goethe , La metamorfosi delle piante , Guanda , Mi 1983 , pag.163
2 - M. Sahlins , Cultura e utilità , Bompiani , Milano 1982 , pag. X
3 - A.N. Whitehead , Il concetto della natura , Einaudi , TO 1975 , pag.52
4 - E. Funari , Natura e destino della rappresentazione , Raffaello Cortina , Milano 1984 , pag. 10
5 - E. Minkowski , Il tempo vissuto , Einaudi , Torino , 1971 , pag.67
6 - T.S. Kuhn , La Struttura delle rivoluzioni scientifiche , Einaudi , Torino 1978 , pag.10
7 - L.V. Bertalanffy , Teoria generale dei sistemi , Isedi , MI 1977 , pag 144
8 - K. Lewin , Principi di psicologia topologica , Organizzazioni Speciali , Firenze 1961 , pag.213
9 - M. Baldini (a cura di) , La semantica generale , Città Nuova , Roma 1976 , pag.19
10 - M. Foucault , L'ordine del discorso , Einaudi , Torino 1977 , pag. 9
11 - B. Russell , Il potere , Feltrinelli , Milano 1981 , pag. 195 .
continua...
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FONTE : libro " Arte , Tempo e Simulazione " di Carlo Sarno , pubblicato con STE edizioni a Napoli nel 1989 .
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