L'Arte Cristiana è creativa, redentiva e santificante
di Carlo Sarno
Albero della Vita, particolare mosaico abside Chiesa di S. Clemente, Roma
L'arte cristiana è considerata creativa, redentiva e santificante perché questi attributi sono intrinsecamente legati alla sua origine teologica e al suo scopo: riflettere la natura di Dio e la storia della salvezza.
Ecco perché ciascun termine è applicabile:
- Creativa: L'arte cristiana è un'estensione del concetto biblico di un Dio Creatore. Gli artisti, a immagine di Dio, usano la loro creatività come un modo per partecipare all'atto creativo divino e per esprimere la bellezza e la complessità della fede. Ogni opera è un'interpretazione unica di temi sacri, che richiede innovazione e maestria per comunicare verità spirituali attraverso forme visibili.
- Redentiva: Gran parte dell'arte cristiana si concentra sulla narrazione della redenzione dell'umanità attraverso la vita, la passione, morte e risurrezione di Gesù Cristo. Pitture, sculture e musiche servono a illustrare visivamente o acusticamente la promessa di salvezza, offrendo conforto, speranza e un promemoria visibile del sacrificio redentore e del perdono, aiutando i fedeli a meditare sulla propria salvezza.
- Santificante: L'arte ha lo scopo di elevare la mente e il cuore a Dio. Serve come strumento per la preghiera e la contemplazione, facilitando un incontro personale con il sacro. Icone, vetrate e architetture sacre sono progettate per trasformare gli spazi ordinari in luoghi santi e per guidare il credente verso una maggiore santità personale, ispirando devozione e un comportamento virtuoso.
L'arte cristiana non è solo decorativa; è un linguaggio visivo e sensoriale che incarna e promuove i principi fondamentali della fede: la creazione divina, la redenzione dell'uomo e il percorso verso la santità.
Approfondiamo i fondamenti teologici e le implicazioni pratiche di questi tre aspetti, che definiscono l'essenza stessa dell'arte cristiana come un'esperienza che va oltre la semplice estetica.
Creatività: La Risposta all'Immagine di Dio Creatore
La creatività nell'arte cristiana non è un'invenzione fine a se stessa, ma un'imitazione e una risposta al Dio creatore (Creator).
- Imago Dei e Co-creazione: La teologia cristiana insegna che l'uomo è creato a immagine e somiglianza di Dio (Imago Dei). Questa immagine include la capacità di creare. L'artista cristiano, nel suo atto creativo, partecipa in modo secondario all'atto con cui Dio ha tratto il mondo dal nulla (creatio ex nihilo). L'arte diventa così un'espressione di fede che tenta di dare senso al creato e alla sua bellezza.
- Bellezza come Attributo Divino: L'arte cristiana cerca di riflettere la bellezza del creato, che è vista come un attributo di Dio stesso. La ricerca estetica non è peccaminosa, ma un modo per lodare Dio per la magnificenza del Suo dono, come suggeriscono alcuni salmi biblici.
Redentiva: L'Iconografia della Salvezza
La funzione redentiva dell'arte cristiana è centrale, poiché il Cristianesimo stesso è una religione basata sulla storia della salvezza (soteriologia).
- Narrazione Biblica e Accessibilità: Per secoli, l'arte è stata la "Bibbia dei poveri" (Biblia pauperum), permettendo a chi non sapeva leggere di comprendere le storie chiave della Genesi, la vita di Cristo e il Vangelo. Queste immagini rafforzavano visivamente la promessa di liberazione dal peccato originale e il conseguimento della vita eterna attraverso la grazia divina.
- Teologia dell'Incarnazione: L'arte cristiana si fonda sul mistero dell'Incarnazione: Dio si è fatto uomo in Gesù Cristo, rendendo visibile l'invisibile. Questo evento legittima la rappresentazione visiva (superando il divieto veterotestamentario di fare idoli). L'icona, in particolare, è considerata un "sacramentale" che favorisce l'incontro con Dio Padre, rendendo quasi "presente" il soggetto raffigurato, che sia Cristo, la Vergine o i Santi.
Santificante: Dalla Materia allo Spirito
L'aspetto santificante (o santificatorio) si riferisce al potere dell'arte di elevare l'animo umano e di consacrare gli spazi e gli individui a Dio.
- Arte Liturgica e Spazio Sacro: L'arte cristiana è intrinsecamente legata alla liturgia e alla vita della Chiesa. L'architettura delle chiese, le vetrate, gli affreschi e le icone sono progettati per trasformare l'ambiente, separando lo spazio sacro da quello profano. L'orientamento, la luce e la disposizione delle opere guidano i fedeli nella preghiera e nella contemplazione, aiutandoli a concentrarsi sulle realtà celesti.
- Cammino di Fede per l'Artista e il Fedele: Sia l'iconografo, che spesso segue un cammino spirituale e di digiuno durante la creazione dell'opera, sia il fedele che la venera sono impegnati in un percorso di santificazione. L'arte sacra non ha solo un valore pedagogico, ma "misterico"; dischiude una benedizione della Chiesa e un'esperienza di grazia.
L'arte cristiana, quindi, non è solo un genere artistico, ma una vera e propria teologia visiva che annuncia la fede in un dialogo continuo tra Parola e immagine.
L'escursus storico dell'arte cristiana mostra un'evoluzione affascinante in cui i concetti di creatività, redenzione e santificazione vengono reinterpretati attraverso stili e contesti culturali mutevoli.
1. Arte Paleocristiana (IV - VI secolo)
Le prime forme d'arte cristiana, come i dipinti nelle catacombe, erano altamente simboliche e funzionali alla catechesi e alla santificazione degli spazi sepolcrali. La creatività si manifestava nell'adattare simboli pagani o ebraici esistenti (come l'ancora, il pesce o il Buon Pastore) e caricarli di nuovi significati redentivi.
- Creatività: Limitata da persecuzioni iniziali e dalla necessità di un linguaggio criptico, ma innovativa nell'uso del simbolo come veicolo di fede.
- Redenzione: I soggetti come Giona e il pesce (simbolo della resurrezione) erano potenti promemoria visivi della salvezza promessa da Cristo.
- Santificazione: Trasformare un luogo di sepoltura in uno spazio sacro e di speranza nella resurrezione.
2. Arte Bizantina e Alto Medioevo (VI - XII secolo)
Con l'affermarsi dell'Impero Bizantino, l'arte diventa monumentale, standardizzata e intrisa di un profondo senso mistico. L'arte bizantina è caratterizzata da anti-naturalismo e figure stilizzate su sfondi d'oro, che rappresentano la luce abbagliante del Paradiso.
- Redenzione: I mosaici monumentali nelle chiese raffigurano Cristo Pantocratore o storie bibliche per l'educazione dei fedeli analfabeti ("Bibbia dei poveri"), rinforzando la narrazione della salvezza.
- Santificazione: L'icona diventa l'oggetto cardine. Non è un'opera d'arte nel senso moderno, ma un tramite di grazia, una "finestra sull'eterno" che rende presente il soggetto sacro. La venerazione delle icone è un atto di santificazione personale.
3. Romanico e Gotico (XII - XIV secolo)
In Occidente, l'arte romanica e gotica sposta l'attenzione sull'umanità di Cristo e sulla compassione. Le cattedrali gotiche, con le loro altezze svettanti e le vetrate colorate, sono trionfi di ingegneria e luce.
- Creatività: Esplosione di innovazione architettonica (archi rampanti, volte a crociera) e scultorea, che si allontana progressivamente dalla rigidità bizantina per un maggiore realismo.
- Redenzione: Maggiore enfasi sulle scene della Passione e della Crocifissione, sottolineando il sacrificio redentivo di Cristo in modo più emotivo e realistico.
- Santificazione: L'architettura stessa è un percorso simbolico che guida il fedele dalla navata oscura verso la luce dell'altare, un cammino di purificazione.
4. Rinascimento e Barocco (XV - XVIII secolo)
Il Rinascimento riporta l'attenzione sull'uomo e sul naturalismo, integrando la prospettiva e l'anatomia classica nell'arte sacra. Gli artisti come Michelangelo e Leonardo elevano la creatività a vette inaudite, visti come geni divini.
- Creatività: La maestria tecnica e l'innovazione stilistica diventano centrali. L'artista è co-creatore.
- Redenzione: Le scene bibliche e la vita dei Santi sono rappresentate con un realismo drammatico e una profondità psicologica che intende toccare il cuore del fedele.
- Santificazione: L'arte decora le nuove grandi basiliche e i palazzi, glorificando Dio e la Chiesa in uno sfarzo che intende prefigurare la gloria celeste.
5. Età Moderna e Contemporanea (XIX secolo ad oggi)
Con l'avvento della secolarizzazione, l'arte sacra si confronta con nuove sfide. Si assiste a una crisi tra l'arte contemporanea e la tradizione ecclesiastica, ma anche a nuovi tentativi di espressione.
- Creatività: Gli artisti esplorano linguaggi astratti, simbolici e multimediali. La Chiesa, come notato da Papa Francesco, è incoraggiata a non aver paura di nuovi simboli e forme espressive.
- Redenzione/Santificazione: Questi concetti sono spesso espressi attraverso la ricerca interiore, l'esperienza personale, e l'uso dell'arte come percorso spirituale o meditativo, a volte al di fuori dei canoni tradizionali. La funzione è meno didascalica e più esperienziale e spirituale.
La storia mostra che, sebbene gli stili e gli approcci cambino radicalmente, la triplice funzione dell'arte cristiana rimane: utilizzare la creatività umana per esplorare la redenzione divina e facilitare un cammino di santificazione.
L'arte cristiana è una "teologia della visione" che genera creazione, redenzione e santificazione, ciò racchiude il cuore della sua essenza e funzione. Non si tratta semplicemente di un'illustrazione accessoria di dogmi, ma di un modo primario, incarnato e sensoriale di fare teologia.
Ecco come l'arte cristiana agisce come una teologia della visione in questi tre sensi:
1. Teologia della Visione e la Generazione della Creazione (e Co-creazione)
L'atto di "generare creazione" attraverso la visione artistica ha diverse dimensioni:
- Rivelazione della Bellezza Creata: L'arte cristiana insegna a "vedere" la creazione in un modo nuovo, riconoscendola come un dono di Dio. L'artista, guardando il mondo con occhi di fede, ne rivela la struttura intrinseca, l'ordine e la bellezza, che altrimenti potrebbero passare inosservati. La pittura di paesaggi o la rappresentazione naturalistica non sono solo esercizi di abilità, ma atti di lode che magnificano la creazione originale.
- Imitare il Verbo Creatore: La visione teologica si basa sul concetto del Logos (Verbo) che ha creato tutte le cose. L'artista, utilizzando la propria visione interiore e trasferendola in materia (colore, pietra, suono), imita il Verbo divino che ha dato forma al caos, generando bellezza dall'informe.
- Nuova Creazione Spirituale: L'arte stessa, come oggetto materiale, genera un'esperienza spirituale che è una "nuova creazione" nell'animo del fedele, un'elevazione della coscienza verso l'autore di tutte le cose.
2. Teologia della Visione e la Generazione della Redenzione
La dimensione redentiva è forse la più potente nell'arte cristiana, in quanto offre una "visione" della salvezza accessibile e tangibile:
- Rendere Visibile l'Invisibile (Incarnazione): La teologia della visione si fonda sul mistero dell'Incarnazione: Dio si fa carne per redimere la carne. L'arte rende visibile e tangibile il Salvatore invisibile. Guardare un crocifisso, un'icona della Natività o scene della Passione permette al fedele di "entrare" visivamente nel mistero della sofferenza e dell'amore redentore.
- "Biblia Pauperum" e Catechesi Visiva: Per secoli, l'arte è stata il principale veicolo di istruzione sulla storia della salvezza per la maggior parte delle persone analfabete. La visione dell'arte suppliva alla lettura delle Scritture, rendendo immediatamente comprensibile e vivido il piano redentivo di Dio.
- Speranza Visibile: L'arte genera speranza (una forma di redenzione emotiva e spirituale) mostrando la vittoria finale sul peccato e sulla morte, come nelle scene della Risurrezione o del Giudizio Finale.
3. Teologia della Visione e la Generazione della Santificazione
La santificazione è il processo attraverso cui l'essere umano si avvicina a Dio e diventa più santo. L'arte visiva ha un ruolo cruciale in questo percorso:
- Strumento di Contemplazione e Preghiera: La teologia della visione insegna a usare gli occhi per il cuore. Fissare un'icona non è guardare un quadro, ma un atto di preghiera, un canale che eleva la mente dal mondo materiale a quello spirituale. Questo uso sacramentale dell'immagine favorisce la santificazione personale.
- Modelli di Virtù: L'arte genera santificazione offrendo modelli visivi di santità. Le raffigurazioni dei santi, dei martiri e della Vergine Maria ispirano i fedeli a imitare le loro virtù e a seguire un cammino di rettitudine morale e spirituale.
- Consacrazione dello Spazio: L'arte trasforma lo spazio fisico (la chiesa, la cattedrale) in uno spazio sacro e santificato, un luogo dove è più facile percepire la presenza di Dio. Le vetrate, i mosaici e l'architettura sono progettati per guidare l'occhio e l'anima verso l'alto, verso Dio.
L'arte cristiana è una "teologia della visione" perché vede Dio nel creato, vede il piano di salvezza nella storia umana e aiuta il fedele a vedere il percorso verso la santità. È un linguaggio che non solo parla di Dio, ma lo mostra, generando di fatto un'esperienza viva e trasformativa della fede.
L'approccio teologico ed estetico dell'arte cristiana si fondono in una disciplina chiamata estetica teologica. Questa disciplina non considera l'arte come un semplice ornamento, ma come un autentico locus theologicus (luogo teologico), capace di rivelare la natura di Dio e di influenzare la prospettiva del fedele.
Aspetto Teologico: L'Incarnazione come Fondamento
Il fondamento teologico dell'arte cristiana risiede nel dogma centrale dell'Incarnazione: il fatto che il Verbo eterno di Dio si sia fatto carne in Gesù Cristo.
- Il Dio Visibile: Prima dell'Incarnazione, Dio era considerato invisibile e inimmaginabile. Con la venuta di Cristo, l'invisibile è diventato visibile e tangibile. Questo evento legittima la rappresentazione artistica: se Dio ha scelto di manifestarsi in una forma umana e materiale, allora anche la materia e l'immagine possono essere veicoli della Sua presenza e grazia.
- La Controversia Iconoclasta: Questa legittimazione è stata oggetto di un intenso dibattito storico, culminato nella controversia iconoclasta (VIII-IX secolo) nella Chiesa d'Oriente. I difensori delle immagini (iconoduli) hanno prevalso sostenendo che negare la possibilità di raffigurare Cristo significava negare la realtà della Sua umanità. L'immagine sacra è quindi un'affermazione dogmatica.
- Esperienza di Dio: L'arte diventa un modo per i cristiani di esprimere le proprie esperienze e riflessioni su Dio, funzionando come un mezzo teologico che può essere descritto in termini sacramentali ed epifanici.
Aspetto Estetico: La Bellezza come Attributo di Dio
L'estetica cristiana non è una ricerca del "piacevole" nel senso superficiale, ma del Bello trascendente, che è un attributo di Dio stesso, insieme a Verità e Bontà.
- Anagogia (Elevazione Spirituale): L'arte è progettata esteticamente per elevare l'anima. I colori vivaci, l'uso dell'oro (che simboleggia la luce divina), le forme armoniose e l'architettura svettante (come nel gotico) sono tutti elementi estetici che servono a guidare la mente al di là del mondo materiale, verso la realtà celeste.
- Anti-Naturalismo e Simbolismo (Arte Bizantina): In molte tradizioni, in particolare nell'arte bizantina, l'estetica si allontana deliberatamente dal realismo terreno. Le figure allungate, gli sfondi dorati e l'assenza di prospettiva naturale non sono dovuti a mancanza di abilità, ma a una scelta estetica precisa: rappresentare un corpo "divinizzato" e una materia "sublimata" che trascende la realtà quotidiana.
- L'Icona come Teologia: L'estetica dell'icona, in particolare, è una teologia visiva. Non è un ritratto realistico, ma un'immagine-prototipo che stabilisce una relazione (comunione) tra il fedele e la persona raffigurata. Guardare un'icona è un "digiuno degli occhi" dal mondo sensuale per nutrirsi della visione spirituale.
L'arte cristiana è una sintesi unica di teologia ed estetica: la teologia fornisce il contenuto e la giustificazione, mentre l'estetica offre il linguaggio sensoriale e simbolico attraverso cui quel contenuto viene vissuto, pregato e compreso.
Un esempio significativo che integra perfettamente l'aspetto teologico con quello estetico, generando al contempo creatività, redenzione e santificazione, è l'Icona di Cristo Pantocratore nel catino absidale della Cattedrale di Monreale, in Sicilia.
L'Icona di Cristo Pantocratore a Monreale
Contesto:
Realizzato nel XII secolo da maestranze bizantine e locali, il mosaico domina l'abside centrale della Cattedrale, coprendo una superficie immensa e utilizzando oro in modo sontuoso.
Realizzato nel XII secolo da maestranze bizantine e locali, il mosaico domina l'abside centrale della Cattedrale, coprendo una superficie immensa e utilizzando oro in modo sontuoso.
1. Aspetto Teologico: L'Incarnazione e la Gloria di Dio
- Il Soggetto: "Pantocratore" significa "Colui che tutto regge" o "Onnipotente". Teologicamente, rappresenta Cristo nella sua maestà divina, come giudice universale e Signore del cosmo, che ritorna alla fine dei tempi.
- Affermazione Dogmatica: È un'affermazione visiva della doppia natura di Cristo: pienamente umana (raffigurata con tratti del viso precisi, sebbene stilizzati) e pienamente divina (attraverso la scala monumentale e lo sfondo d'oro). La mano destra è nel gesto della benedizione secondo l'uso bizantino, mentre la mano sinistra regge il libro aperto del Vangelo.
- La Parola Fatta Visibile: Sul libro si legge, in greco e latino: "Io sono la luce del mondo; chi segue me non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita" (Gv 8,12). L'arte non solo illustra la teologia, ma contiene la Parola di Dio stessa.
2. Aspetto Estetico: Anagogia e Luce Divina
- L'Oro e la Luce: L'uso massiccio di tessere d'oro non è un segno di ricchezza mondana, ma un elemento estetico funzionale all'anagogia (elevazione spirituale). La luce naturale che entra dalle finestre si riflette sull'oro, creando un'aura che nega la profondità spaziale terrena e proietta lo spettatore in una dimensione ultraterrena, la luce inaccessibile di Dio.
- Anti-Naturalismo Stilizzato: Le proporzioni sono gerarchiche: Cristo è enormemente più grande di tutte le altre figure della chiesa, sottolineando la Sua importanza teologica. I tratti del viso sono rigidi, simmetrici e ieratici, un'estetica che mira a rappresentare la perfezione immutabile di Dio, non la transitorietà umana.
3. Generazione di Creazione, Redenzione e Santificazione
- Generazione di Creazione: L'artista, nel creare questa immagine, partecipa all'atto creativo divino. L'opera stessa è una nuova realtà che media l'esperienza del Creatore.
- Generazione di Redenzione: Guardare il Pantocratore è un atto che ispira timore reverenziale ma anche speranza. La sua presenza dominante ricorda il sacrificio redentivo e la promessa del ritorno glorioso. Il fedele è rassicurato dalla promessa di salvezza scritta nel Vangelo che Egli tiene in mano.
- Generazione di Santificazione: L'opera santifica lo spazio della cattedrale e il fedele che vi entra. La sua posizione dominante nell'abside dirige l'attenzione del celebrante e dell'assemblea verso il centro della fede. L'atto di contemplazione del Pantocratore è un esercizio spirituale che purifica la mente e guida il cuore verso la preghiera e la devozione.
In questo esempio, l'arte non è una decorazione, ma un'esperienza totale e un testo teologico visivo che incarna la pienezza della missione dell'arte cristiana.
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