mercoledì 19 novembre 2025

L'Arte Cristiana come strumento del progetto d'amore della Santissima Trinità, di Carlo Sarno

 

L'Arte Cristiana come strumento del progetto d'amore della Santissima Trinità

di Carlo Sarno


Adorazione della SS. Trinità, di Albrecht Durer


L'arte cristiana funge da potente strumento per comunicare il progetto d'amore della Santissima Trinità, principalmente attraverso la visualizzazione di concetti teologici astratti e la narrazione visiva delle Scritture.
Ecco alcuni modi specifici in cui opera:
  • Rappresentazione della relazione intratrinitaria: L'arte cerca di catturare visivamente l'unità e la relazione dinamica tra il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. Sebbene la Trinità sia un mistero, le raffigurazioni (come il Padre e il Figlio seduti insieme con una colomba che rappresenta lo Spirito Santo) aiutano i fedeli a meditare sulla loro comunione eterna e sul loro amore reciproco, che è il fondamento del progetto di creazione e redenzione.
  • Incarnazione e Redenzione (Amore del Figlio): Gran parte dell'arte cristiana si concentra sulla vita di Gesù Cristo. Attraverso scene della Natività, del ministero, della Crocifissione e della Resurrezione, l'arte comunica visivamente il sacrificio d'amore di Dio (il Figlio) per l'umanità. Queste immagini rendono tangibile l'idea che Dio è entrato nella storia umana per salvare e redimere l'uomo, un atto che deriva dal progetto d'amore trinitario.
  • Ispirazione dello Spirito Santo: Le opere d'arte che raffigurano la Pentecoste, il Battesimo di Cristo (dove lo Spirito Santo discende come una colomba) o l'Annunciazione, illustrano il ruolo attivo dello Spirito Santo nell'attuazione del piano divino. Lo Spirito è spesso rappresentato come luce o fuoco, simboli della presenza e dell'amore attivo di Dio che santifica e guida la Chiesa.
  • Coinvolgimento Emotivo e Meditazione: A differenza dei testi scritti, l'arte ha la capacità immediata di suscitare emozioni e ispirare riverenza. La bellezza estetica e il simbolismo delle icone, delle vetrate, degli affreschi e delle sculture permettono ai fedeli di connettersi a un livello più profondo e meditativo con il mistero di Dio, facilitando la contemplazione dell'amore divino che trascende la comprensione razionale.
  • Didattica e Catechesi (Biblia Pauperum): Storicamente, quando l'alfabetizzazione era limitata, l'arte fungeva da "Bibbia dei poveri". Le immagini narravano le storie bibliche e le verità di fede, rendendo accessibile il messaggio centrale dell'amore salvifico di Dio (il progetto trinitario) a tutti, non solo a chi sapeva leggere. 
L'arte cristiana trasforma l'invisibile in visibile, fornendo un linguaggio universale che supera le barriere linguistiche e culturali per esprimere e comunicare il profondo e misterioso amore della Santissima Trinità per il mondo. 


L'arte cristiana nella sua attuazione non è solo un'illustrazione, ma un vero e proprio linguaggio teologico che esprime la natura relazionale di Dio e il Suo progetto d'amore. 
1. La Trinità come "Amore sussistente" nell'iconografia
Il punto focale dell'arte cristiana nel comunicare l'amore trinitario risiede spesso nel superamento delle semplici raffigurazioni gerarchiche a favore di quelle relazionali.
  • L'Icona di Rublëv: Un esempio supremo è l'icona della "Trinità" di Andrej Rublëv (XV secolo). Invece di mostrare Dio Padre come un vecchio giudice o figure identiche, Rublëv raffigura tre angeli seduti attorno a una tavola. Essi hanno volti quasi identici, a simboleggiare l'unica essenza divina, ma sono distinti da colori specifici (oro per il Padre, rosso per il Figlio, verde per lo Spirito Santo) e posizioni. La disposizione circolare e lo spazio vuoto al centro invitano l'osservatore a entrare nella loro perfetta comunione d'amore (pericòresi), che è l'essenza stessa di Dio: l'Amante (Padre), l'Amato (Figlio) e l'Amore sussistente (Spirito Santo). 
2. L'Incarnazione come apice della comunicazione amorosa
L'arte visiva ha il compito cruciale di rappresentare l'Incarnazione del Verbo, un concetto fondamentale per la teologia cristiana che giustifica l'uso stesso delle immagini (iconodulia). 
  • Raffigurazioni della Natività e della Crocifissione: Queste opere mostrano la vulnerabilità e il sacrificio di Dio. Nell'arte, la figura di Cristo crocifisso, spesso sorretto da Dio Padre (come nella "Trinità" di Masaccio), non comunica solo dolore, ma l'atto d'amore radicale con cui il Padre offre e il Figlio si offre per l'umanità. Lo Spirito Santo, frequentemente raffigurato come una colomba, collega le due figure, sottolineando che l'intera opera di redenzione è un'azione congiunta e amorosa dell'intera Trinità.
  • L'aspetto didattico: Queste immagini sono state storicamente essenziali per l'evangelizzazione. Per i fedeli analfabeti, un affresco o un'icona erano la principale fonte di conoscenza delle Scritture e della dottrina, rendendo visibile il mistero di Dio. 
3. Simbolismo e Bellezza come riflesso dell'Armonia Divina
L'arte usa un ricco simbolismo per suggerire l'armonia e la bellezza intrinseca della vita trinitaria, che è un riflesso dell'amore.
  • Colori e Luce: L'uso abbondante dell'oro nell'arte bizantina rappresenta la luce divina e l'eternità, smaterializzando la figura umana e proiettandola in una dimensione soprannaturale, un'anticipazione della vita eterna in Dio. I colori usati (blu per la divinità, rosso per l'umanità/sacrificio, verde per la vita/Spirito Santo) sono un linguaggio codificato che trasmette la compenetrazione delle nature e delle persone divine.
  • Architettura e Spazio: Anche la struttura delle chiese e la disposizione delle opere d'arte guidano il fedele. Dalle scene terrene (nartece) a quelle celesti (abside e cupola), l'arte traccia un percorso ascensionale che invita l'osservatore a partecipare alla vita divina, entrando in relazione con la Trinità. 
L'arte cristiana è un'espressione della fede che si fa visibile e sensibile, offrendo non solo conoscenza intellettuale, ma un'esperienza estetica e spirituale che rispecchia la bellezza e la comunione d'amore del Dio Trino. 



Analizziamo ora  l'icona di Rublëv e la Trinità di Masaccio, entrambe le opere pur provenendo da contesti culturali e temporali diversi (Oriente bizantino e Rinascimento italiano), comunicano il medesimo progetto d'amore della Trinità, sebbene con linguaggi visivi distinti.
1. L'Icona della Trinità di Andrej Rublëv (c. 1410-1425)
Santissima Trinità, di Andrej Rublev
L'icona di Rublëv è considerata l'apice della teologia espressa in immagini. La sua forza non risiede nella rappresentazione realistica, ma nel profondo simbolismo teologico:
  • Riferimento biblico: L'icona si basa sull'episodio biblico dell'ospitalità di Abramo alle Querce di Mamre (Genesi 18), dove tre viandanti (angeli) visitano Abramo e Sara. La tradizione cristiana vede in questi visitatori una prefigurazione della Trinità.
  • La Comunicazione dell'Amore (Pericòresi): L'opera è una sintesi visiva del concetto di pericòresi, ovvero la mutua compenetrazione e l'amore circolare e dinamico tra le Persone divine.
    • Comunione e Accoglienza: I tre angeli sono disposti in un cerchio quasi perfetto. I loro sguardi e i gesti delle mani creano un movimento armonioso che non ha inizio né fine. L'angelo centrale (Cristo) benedice il calice sul tavolo (che simboleggia il sacrificio eucaristico), mentre l'angelo di sinistra (il Padre) indica l'angelo centrale, e quello di destra (lo Spirito Santo) conferma la missione.
    • Inclusione dello Spettatore: Rublëv lascia un vuoto sul lato inferiore del tavolo, invitando l'osservatore a prendere posto. In questo modo, l'icona comunica che il progetto d'amore della Trinità non è un circolo chiuso ed elitario, ma una comunione aperta all'umanità.
L'arte di Rublëv comunica che Dio è essenzialmente relazione e amore accogliente, un mistero di comunione perfetta a cui ogni essere umano è chiamato a partecipare.
2. La Trinità di Masaccio (1425-1428)
Santissima Trinità, di Masaccio
Affresco rivoluzionario situato nella Basilica di Santa Maria Novella a Firenze, la "Trinità" di Masaccio rappresenta il progetto d'amore di Dio utilizzando il linguaggio rinascimentale della prospettiva e del realismo:
  • Riferimento biblico/teologico: Qui la rappresentazione è diretta e dogmatica, focalizzata sul momento della Crocifissione, ma inserita in un contesto architettonico realistico che simula una cappella.
  • La Comunicazione dell'Amore (Sacrificio e Verità): Masaccio enfatizza la natura razionale e strutturata del piano salvifico di Dio.
    • Prospettiva e Ordine: L'uso magistrale della prospettiva lineare crea un senso di profondità e ordine logico. Dio Padre è raffigurato in piedi, sostenendo la croce su cui è appeso Cristo. Questa disposizione gerarchica comunica la solidità e l'intenzionalità del piano divino: il Padre vuole il sacrificio redentivo.
    • Realismo e Umanità: A differenza delle figure stilizzate di Rublëv, quelle di Masaccio sono pesanti, volumetriche e umane. Cristo crocifisso è un corpo reale e sofferente. Questo realismo comunica l'amore di Dio attraverso l'umanizzazione della divinità: Dio ha scelto di soffrire fisicamente per l'uomo.
    • I Fedeli e la Morte: In primo piano, al di fuori dell'arco trionfale divino, ci sono i committenti (in preghiera) e uno scheletro su un sarcofago con l'iscrizione "Io fui già quel che voi siete, e quel che io sono voi sarete". L'arte qui comunica che il progetto d'amore della Trinità è la risposta alla condizione umana di mortalità e peccato. La Trinità offre la salvezza e la promessa della resurrezione.
L'arte di Masaccio comunica che Dio è Verità e Salvezza accessibile all'uomo attraverso la fede e il sacrificio redentivo di Cristo, un piano d'amore razionale e tangibile.
Sintesi del Progetto d'Amore
Entrambe le opere, pur con stili diversi, sono strumenti di comunicazione teologica:
OperaStile PrincipaleFocus TeologicoComunicazione dell'Amore
RublëvSimbolismo, IconaComunione (Pericòresi)Amore come accoglienza e relazione eterna
MasaccioRealismo, ProspettivaIncarnazione e RedenzioneAmore come sacrificio razionale e salvezza
Insieme, dimostrano la versatilità dell'arte cristiana nel rendere accessibile il mistero della Trinità, sia come modello di relazione perfetta che come motore del piano di salvezza per l'umanità.



L'artista è coinvolto nel progetto d'amore della Santissima Trinità primariamente come co-creatore e testimone della Bellezza divina, partecipando in modo unico alla missione di evangelizzazione e rivelazione di Dio. Questo coinvolgimento si manifesta in diversi modi: 
1. L'Artista come Immagine di Dio Creatore
La teologia cristiana vede l'artista come un'immagine del Creatore per eccellenza. L'atto stesso del creare, del dare forma a idee e visioni, rispecchia l'atto con cui Dio ha creato il mondo dal nulla. 
  • "Vibrazione" del pathos divino: San Giovanni Paolo II, nella sua Lettera agli Artisti, ha parlato di come gli artisti possano intuire una "vibrazione di quel sentimento" con cui Dio guardò la Sua opera all'alba della creazione. Questo stupore e questa gioia nel creare sono una partecipazione diretta all'amore creativo del Padre. 
2. L'Arte come Incarnazione e Mediazione dello Spirito
L'artista partecipa al progetto trinitario d'amore incarnando idee astratte in forme sensibili (colori, suoni, parole, materia).
  • Opera dello Spirito Santo: Lo Spirito Santo è spesso associato all'ispirazione e alla vitalità. L'artista, attraverso la propria creatività e l'uso dei propri doni, si fa veicolo dello Spirito per comunicare la verità e la bellezza divine. L'arte sacra, in particolare, ha il compito di comunicare il mistero dell'Incarnazione di Dio, rendendo visibile l'invisibile attraverso l'azione dello Spirito.
  • Linguaggio unico: Ogni artista esprime la Verità in un modo singolare, che nessun altro può eguagliare. Questa voce unica è il risultato delle sue esperienze filtrate attraverso i suoi talenti, permettendogli di comunicare il messaggio di Dio a persone che ne hanno disperatamente bisogno in quel modo specifico. 
3. L'Arte come Strumento di Evangelizzazione e Catechesi
L'artista è un collaboratore attivo nella missione della Chiesa di diffondere il progetto d'amore di Dio (la salvezza dell'umanità).
  • Biblia Pauperum moderna: Come storicamente l'arte ha istruito i fedeli analfabeti, oggi l'arte continua a essere una via privilegiata per l'evangelizzazione, usando nuovi linguaggi e simboli per raggiungere un pubblico vasto e diversificato.
  • Via della Bellezza (Via Pulchritudinis): L'artista che crea opere di vera bellezza partecipa al progetto divino di condurre le persone a Dio. La bellezza stessa è un attributo di Dio, e l'esperienza della bellezza nell'arte può suscitare stupore, convertire i cuori e mettere le persone sulla strada della Verità e della Bellezza divine. 
4. L'Arte come Preghiera e Contemplazione
Per molti artisti, l'atto di creare arte sacra non è solo un lavoro, ma un vero e proprio cammino di fede e preghiera. 
  • Cammino di fede: L'artista che dipinge un'icona, ad esempio, segue un percorso spirituale e di formazione che lo aiuta a partecipare con la sua opera alla storia sacra. L'opera finale diventa uno spazio di incontro tra il fedele e Dio, un luogo dove la persona può parlare con il rappresentato e sperimentare la presenza divina. 
L'artista, quindi, è coinvolto nel progetto d'amore della Trinità vivendo la propria vocazione creativa come un dono, mettendola al servizio della comunità per manifestare la relazione, il sacrificio e la bellezza di Dio al mondo.



La Lettera agli Artisti di Papa Giovanni Paolo II (1999) si relaziona al progetto d'amore della Santissima Trinità stabilendo un legame diretto tra l'atto creativo dell'artista e l'azione creatrice di Dio Padre, l'ispirazione dello Spirito Santo e il mistero del Verbo incarnato (il Figlio). 
Il Papa sviluppa questa relazione attraverso alcuni concetti chiave:
1. L'Artista come "Immagine di Dio Creatore" (Teologia della Creazione)
Il punto di partenza della lettera è il versetto della Genesi: "Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona" (Gen 1,31). Giovanni Paolo II sottolinea come l'artista, creato a immagine e somiglianza di Dio, partecipi in modo unico alla Sua attività creativa. 
  • Amore del Padre: L'atto del creare da parte di Dio Padre è un atto di amore puro. L'artista, nel dare forma alla materia e nel portare all'esistenza qualcosa di nuovo e bello, riflette questo amore generativo. L'entusiasmo e lo stupore che l'artista prova nel processo creativo sono una partecipazione alla gioia originale di Dio per la Sua creazione. 
2. L'Ispirazione Artistica e lo Spirito Santo
Il Papa identifica l'ispirazione artistica come un tocco diretto dello Spirito di Dio, lo Spirito Creatore. 
  • Azione dello Spirito: "Il soffio divino dello Spirito Creatore si effonde sul genio umano e ne stimola la potenza creativa". L'ispirazione non è casuale, ma un'illuminazione interiore che unisce il senso del bene e del bello, risvegliando energie mentali e cardiache che permettono all'artista di concepire e realizzare un'opera. Questo lega direttamente l'artista al progetto d'amore dello Spirito Santo, che vivifica e santifica. 
3. L'Arte e il Mistero del Verbo Incarnato
L'arte, in particolare quella cristiana, trova il suo modello supremo nel mistero del Verbo fatto carne (Gesù Cristo).
  • Amore del Figlio (Incarnazione): Il progetto d'amore della Trinità raggiunge il culmine nell'Incarnazione, dove Dio si rende visibile e tangibile. L'arte, che rende visibile l'invisibile, partecipa a questa "logica" dell'amore divino. La bellezza di Cristo ("bellezza della santità incarnata") è il prototipo di ogni bellezza artistica. 
4. La Bellezza come "Via" verso Dio (Via Pulchritudinis)
La lettera suggerisce che la bellezza autentica creata dagli artisti è una strada che porta al Trascendente.
  • Nostalgia di Dio: L'arte che cerca la bellezza autentica suscita nell'animo umano una "arcana nostalgia di Dio" (citando Sant'Agostino: "Tardi ti ho amato, bellezza tanto antica e tanto nuova"). L'artista, attraverso la sua opera, diventa un mediatore che orienta l'umanità verso l'Oceano infinito di bellezza che è Dio stesso. 
In conclusione, per Giovanni Paolo II, la vocazione dell'artista è un dono che riflette la natura relazionale e creativa di Dio. L'artista non è solo un produttore di cose belle, ma un collaboratore del progetto trinitario, chiamato a usare i propri talenti per trasfigurare la materia e aprire gli animi al senso dell'eterno e all'amore divino. 


L'analisi delle opere di Beato Angelico e Michelangelo offre esempi straordinari di come gli artisti si siano sentiti profondamente coinvolti nel progetto d'amore trinitario, non solo come esecutori di commissioni, ma come veri e propri "teologi" visivi.
Beato Angelico (Guido di Pietro da Mugello, 1395-1455) 
La Madonna dell'Umiltà, di Beato Angelico
Beato Angelico, un frate domenicano il cui nome laico era Guido di Pietro da Mugello, incarnò la fusione tra arte, fede e contemplazione. La sua santità (fu beatificato da Giovanni Paolo II) si riflette direttamente nel suo lavoro.
  • L'Artista come Contemplativo: Per Angelico, l'atto di dipingere era un atto di preghiera. Si dice che non iniziasse mai a dipingere un'opera sacra senza prima essersi inginocchiato in preghiera e che piangesse mentre dipingeva il crocifisso. Questa dedizione personale fa sì che l'arte non sia solo rappresentazione, ma una testimonianza vissuta.
  • Opere chiave - Le Annunciazioni e Storie di Cristo nel Convento di San Marco: Nei corridoi e nelle celle del convento di Firenze, Angelico dipinse affreschi destinati alla meditazione privata dei frati. In queste opere, la purezza delle forme, la luce diffusa e i colori delicati non servono al realismo drammatico, ma a creare un'atmosfera di soavità mistica e pace.
  • Comunicazione dell'Amore: L'amore trinitario si manifesta nella sua arte attraverso un senso di grazia e purezza ultraterrena. L'Annunciazione è un tema ricorrente. L'angelo Gabriele e Maria sono immersi in una luce divina, comunicando l'amore del Padre che invia il Figlio attraverso l'azione dello Spirito Santo (spesso simboleggiato da una colomba o da un raggio di luce). L'artista si pone come mediatore che offre un'esperienza visiva della grazia salvifica, un invito a entrare nella logica dell'amore di Dio che si offre liberamente. 
Michelangelo Buonarroti (1475-1564)
La creazione di Adamo, Cappella Sistina, di Michelangelo
Michelangelo, una figura monumentale del Rinascimento, espresse il suo coinvolgimento nel progetto trinitario attraverso la grandiosità, il dramma e la rappresentazione della dignità del corpo umano, visto come immagine di Dio.
  • L'Artista come "Scultore" di Umanità: Nel suo lavoro, Michelangelo ha esplorato il mistero del libero arbitrio e della dignità umana. La sua concezione dell'artista, espressa anche in sonetti famosi, era quella di liberare la forma perfetta già contenuta nel blocco di marmo, un'analogia potente con l'idea che Dio "scolpisce" l'umanità a Sua immagine e somiglianza.
  • Opere chiave - La Cappella Sistina e la Pietà:
    • Nella Cappella Sistina, in particolare nella Creazione di Adamo, comunica l'amore di Dio Padre attraverso il gesto vitale e dinamico del tocco tra due dita. L'energia e la potenza che animano l'uomo provengono direttamente dall'amore divino.
    • Nella Pietà in San Pietro, il corpo di Cristo è scolpito con una bellezza e una perfezione anatomica che trascendono la morte. La serenità sul volto di Maria, che tiene in grembo il figlio adulto, comunica la dignità e il mistero del sacrificio. Questa opera trasmette un profondo senso di compassione (cum-passio), un riflesso dell'amore empatico e salvifico di Dio.
  • Comunicazione dell'Amore: L'arte di Michelangelo è caratterizzata da una potenza drammatica che interroga lo spettatore sulla grandezza di Dio e sulla tragedia del peccato, ma anche sulla magnanimità della Redenzione. Egli usa il corpo umano, spesso nudo ed eroico, come il veicolo principale per esprimere la dignità intrinseca della creazione di Dio e il valore infinito dell'Incarnazione e del sacrificio di Cristo. 
In sintesi, entrambi gli artisti hanno usato il loro genio (un dono di Dio) per diventare collaboratori del progetto trinitario: Angelico attraverso la contemplazione e la purezza estetica, e Michelangelo attraverso il dramma, la potenza e la celebrazione della forma umana. Entrambi hanno saputo "scolpire" l'umanità e l'esperienza di fede, offrendo visioni eterne dell'amore di Dio. 



L'arte cristiana moderna e contemporanea continua a esplorare e comunicare il progetto d'amore della Trinità, ma lo fa spesso rompendo con l'iconografia tradizionale per adottare linguaggi più astratti, simbolici ed emotivamente diretti, che risuonano con la sensibilità dell'uomo moderno. 
Ecco alcuni esempi di come gli artisti moderni si approcciano a questo mistero:
1. Astrazione e Simbolismo: La Trinità oltre la Forma Umana
Molti artisti moderni abbandonano le figure antropomorfe (come i "tre angeli" o il "Padre come vegliardo") a favore di forme astratte che cercano di esprimere l'ineffabilità e la trascendenza di Dio.
  • Luce e Colore come Presenza Divina: Artisti come Marc Chagall, pur provenendo da un contesto ebraico, hanno utilizzato il colore e la luce in modo fantasioso e libero per evocare un senso di armonia e luce divina nelle loro opere, anche quando si riferiscono indirettamente a temi trinitari come l'ospitalità di Abramo. La luce dorata e i colori vivaci diventano simboli della presenza avvolgente e trasfigurante di Dio.
  • Forme Geometriche e Spaziali: Alcuni artisti utilizzano triangoli inscritti in cerchi, o tre cerchi intersecati, per rappresentare l'unità nell'alterità delle tre persone divine. Questi simboli giocano sulla geometria e sull'armonia visiva per suscitare una riflessione intellettuale e spirituale sul dogma della Trinità. 
2. Il Dramma Umano e l'Amore nella Sofferenza
L'arte contemporanea spesso si concentra sulla manifestazione dell'amore trinitario attraverso il dolore e la vulnerabilità umana, rendendo l'esperienza di fede più vicina alla vita quotidiana.
  • La Crocifissione Moderna: Le rappresentazioni moderne della crocifissione, come quelle di artisti del XX secolo, possono presentare corpi fluidi, quasi smaterializzati dalla luce o dal dolore, che sottolineano il sacrificio e l'amore estremo di Cristo (il Figlio) per l'umanità. La luce "extraterrestre" in queste opere comunica la dimensione divina del sacrificio, un atto che si inserisce nel progetto trinitario.
  • Opere che Includono l'Orrore e la Speranza: L'arte post-bellica e contemporanea non ha paura di confrontarsi con la sofferenza del mondo, mostrando come l'amore di Dio sia presente anche nelle situazioni più estreme, offrendo speranza e redenzione. 
3. Nuovi Linguaggi e Media
Gli artisti moderni e contemporanei utilizzano una vasta gamma di media, dai video, alle installazioni, alla street art, per comunicare il messaggio cristiano.
  • Installazioni e Arte Liturgica: L'arte liturgica contemporanea in nuove chiese e spazi di culto incorpora spesso opere d'arte che utilizzano materiali moderni come l'acciaio, il vetro e l'illuminazione a LED per creare un'esperienza immersiva e contemplativa della presenza di Dio. La disposizione degli spazi e delle opere mira a guidare i fedeli in un percorso che rifletta il mistero di amore della Trinità.
  • Musica Contemporanea e Testimonianza: Nella musica cristiana contemporanea, sia in ambito pop/rock che classico, i compositori continuano a scrivere brani che celebrano l'amore di Dio in linguaggi accessibili al pubblico odierno, utilizzando testi diretti e melodie orecchiabili per diffondere il messaggio di salvezza. 
L'arte cristiana moderna comunica il progetto d'amore della Trinità cercando un dialogo con la cultura attuale, senza temere nuovi linguaggi, per mostrare come la bellezza di Dio e il suo amore siano ancora rilevanti e vitali nel mondo di oggi. 









Nessun commento:

Posta un commento

Post più popolari