Il "Manifesto dell'Arte Cristiana" di Carlo Sarno in rapporto alla teologia cristiana e all'architettura cristiana
a cura della Redazione di Artcurel
Altare della Chiesa della Sagrada Familia, di Antoni Gaudi
Il "Manifesto dell'Arte Cristiana" di Carlo Sarno è un testo programmatico che funge da fondamento per la sua teoria dell'Arte Cristiana. Il manifesto non si limita a un elenco di regole estetiche, ma propone una vera e propria filosofia che intreccia teologia, etica e pratica artistica.
Ecco i punti salienti e l'analisi del suo manifesto:
1. Il Fondamento è l'Amore (e Dio)
Il punto di partenza assoluto e non negoziabile del manifesto è che il fondamento dell'Arte Cristiana è l'Amore, e poiché Dio è Amore, il fondamento è Dio stesso. Tutte le opere d'arte, secondo Sarno, nascono da un intenso sentimento d'Amore, ma nell'arte cristiana questo amore è specificamente orientato alla volontà divina.
2. Gesù Cristo come Misura e Proporzione
Sarno propone una visione cristocentrica dell'architettura e dell'arte. Gesù Cristo non è solo il soggetto di un'iconografia, ma è la misura, la proporzione e il fondamento della "buona" Arte Cristiana. Questo significa che i canoni estetici e le scelte progettuali devono in qualche modo riflettere l'armonia e la perfezione incarnate da Cristo.
3. Architettura Organica e Integrazione
Il manifesto sposa i principi dell'architettura organica, un concetto che Sarno riprende e adatta. L'architettura organica, nel contesto cristiano, non è una violazione del sito, ma un'armonizzazione con le condizioni esistenti, mirando a integrare la struttura umana con l'ambiente naturale. Questo si traduce in un rispetto profondo per la creazione di Dio, dove l'edificio si sviluppa dall'interno verso l'esterno in armonia con la natura circostante.
4. La Funzione Etica e Spirituale
L'arte e l'architettura cristiana non sono fini a se stesse. Hanno uno scopo etico e spirituale: elevare l'esistenza umana, non solo materialmente, ma anche moralmente e spiritualmente. L'atto del costruire è un "progettare, costruire e abitare con Dio". Questo rifiuta una visione puramente funzionale o estetica dell'edilizia, richiedendo una coerenza profonda tra l'opera e i valori del Vangelo.
5. Ritorno all'Essenza e Rifiuto della Secolarizzazione
Il manifesto implica un richiamo a riportare l'arte sacra alla sua essenza originaria, contrapponendosi a un'arte contemporanea che, pur usando soggetti religiosi, potrebbe essere secolarizzata nel suo approccio o priva di un'intrinseca funzione edificante. L'arte cristiana deve essere riconoscibile non solo per i suoi simboli, ma per la sua capacità di comunicare il messaggio cristiano in conformità con la Sacra Scrittura e la Tradizione della Chiesa.
In sintesi
Il "Manifesto dell'Arte Cristiana" di Carlo Sarno è una chiamata a un'arte e, in particolare, a un'architettura che sia un atto di fede, fondato sull'amore, che rispetti la creazione (organica) e che abbia come guida morale e proporzionale la figura di Gesù Cristo.
TEOLOGIA CRISTIANA
La teologia cristiana contenuta nel "Manifesto dell'Arte Cristiana" di Carlo Sarno è profondamente radicata nei principi fondamentali del Vangelo e della dottrina cattolica, applicati specificamente all'atto creativo e architettonico.
I pilastri teologici su cui si fonda il suo manifesto sono:
1. Dio come Fondamento e Amore (Agape)
Il concetto teologico primario è che Dio è Amore (Agape). Sarno afferma che ogni vera arte cristiana deve scaturire da questo Amore. L'atto del creare, in architettura, diventa quindi un'imitazione dell'atto creativo di Dio, un "progettare, costruire e abitare con Dio". L'edificio non è solo una struttura, ma una manifestazione tangibile di questo amore divino, che mira a elevare l'essere umano.
2. Cristocentrismo: Cristo come Misura e Verità Rivelata
La teologia di Sarno è fortemente cristocentrica. Gesù Cristo non è semplicemente una figura storica o un soggetto iconografico, ma è la "misura, la proporzione e il fondamento" dell'architettura cristiana. Sarno sottolinea che, duemila anni dopo il Vangelo, è ancora necessario distinguere tra un'architettura che rinuncia alla Verità rivelata e una che è congruente con i fondamenti cristiani. Questo implica che i canoni estetici e proporzionali devono essere informati dalla perfezione e dall'armonia che Cristo incarna.
3. Ecclesiologia e la Chiesa come Luogo dell'Incarnazione
Il manifesto tocca anche l'ecclesiologia (la teologia della Chiesa). La Chiesa, intesa sia come comunità di fedeli sia come edificio fisico, è il luogo in cui si "attua organicamente" la presenza di Dio nella nostra esistenza quotidiana. L'architettura sacra deve quindi facilitare la koinonia (comunione fraterna), la leitourghia (liturgia) e la diakonia (servizio), i pilastri della comunità cristiana.
4. Riferimento alla Sacra Scrittura e alla Tradizione
La teologia di Sarno si basa sulla conformità con la Sacra Scrittura e con l'insegnamento della Tradizione della Chiesa. Questo significa che l'arte non è un'espressione arbitraria dell'artista, ma un'opera che comunica il messaggio cristiano in modo ortodosso e fedele al depositum fidei.
In sintesi, la teologia di Sarno spinge per un'arte che sia intrinsecamente sacra, eticamente orientata all'amore e alla verità di Cristo, e integrata con la vita spirituale della Chiesa e l'ordine della Creazione.
TEOLOGIA DELLA VISIONE
Il "Manifesto dell'Arte Cristiana" di Carlo Sarno ha un rapporto intrinseco e fondamentale con quella che può essere definita una "teologia della visione", sebbene Sarno non usi esplicitamente il termine in modo accademico, ma lo applichi nella sua pratica e teoria architettonica. Questa "teologia della visione" si manifesta in diversi modi:
1. La Visibilità della Verità Divina
La teologia cristiana tradizionale ha spesso dibattuto su come il divino, per sua natura invisibile, possa essere reso percepibile ai sensi fisici. Il manifesto di Sarno si inserisce in questa discussione sostenendo che l'arte cristiana deve manifestare Dio sotto forme particolari e con bellezza. La "visione" qui non è solo l'atto del guardare, ma la capacità dell'opera d'arte di aprire gli occhi del fedele alla presenza di Dio nel mondo (un'esperienza definita a volte in termini sacramentali o epifanici).
2. L'Arte come Strumento per la Contemplazione
L'arte cristiana, secondo Sarno, non è solo decorativa o didattica, ma mira a guidare lo spettatore verso la contemplazione di Dio. L'uso dell'armonia, della proporzione e della luce è intenzionale: questi elementi sono concepiti per elevare lo spirito e reindirizzare i desideri e le disposizioni umane verso "l'infinita bellezza di Dio". La visione, quindi, diventa un'esperienza estetica e spirituale che trasforma la prospettiva del fedele.
3. I Canoni Estetici come Riflesso della Verità Rivelata
Sarno insiste sul fatto che Gesù Cristo è la "misura" e il "fondamento" dell'architettura cristiana. Questo si collega direttamente a una "teologia della visione" che presuppone che l'ordine estetico e proporzionale dell'arte debba riflettere una verità rivelata e oggettiva, non l'arbitrio soggettivo dell'artista. L'armonia visiva della chiesa costruita diventa un'analogia visibile dell'armonia della creazione di Dio e della perfezione di Cristo.
4. Il Ruolo dell'Immaginazione e della Fede
Il manifesto si appella all'immaginazione per "vedere le cose diversamente". La "teologia della visione" in Sarno richiede che l'arte, radicandosi nella Scrittura e nella Tradizione, attivi l'immaginazione del credente (teologia della visione di Rosa Morelli), aiutandolo a vedere il mondo attraverso la lente della fede e a riconoscere l'immagine di Dio nell'umanità e nella creazione.
In sintesi, per Sarno la "teologia della visione" implica che l'arte cristiana sia un medium potente, capace di trasformare il modo in cui guardiamo il mondo e Dio stesso, fornendo uno spazio fisico e visivo che incarna principi teologici fondamentali e guida l'anima verso la contemplazione del Creatore.
TEOLOGIA SIMBOLICA
Il "Manifesto dell'Arte Cristiana" di Carlo Sarno ha un rapporto stretto e sostanziale con la teologia simbolica, vista come la disciplina che studia e interpreta i simboli religiosi. Sarno si basa sulla premessa che l'arte cristiana non debba essere solo didattica o narrativa, ma soprattutto simbolica, nel senso che ogni elemento dell'opera d'arte, in particolare nell'architettura, rimanda a una realtà spirituale o teologica più profonda.
Ecco come si manifesta questo rapporto:
1. La Creazione come Simbolo di Dio
Il fondamento della teologia simbolica è che l'intero creato è un simbolo (o segno) di Dio e del Suo carattere. Sarno abbraccia questa idea attraverso il concetto di architettura organica. L'edificio che si integra armoniosamente con la natura circostante non è solo una scelta ecologica o estetica, ma un atto teologico che riconosce e rispetta l'ordine cosmico stabilito da Dio. La natura diventa un linguaggio simbolico attraverso il quale l'architetto comunica la divinità.
2. Il Simbolo come Linguaggio Privilegiato
Sarno riconosce che il linguaggio verbale non è l'unico modo per esprimere la teologia; le arti non verbali, come l'architettura, hanno una capacità unica di comunicare il mistero e la verità divine. Il simbolo, a differenza del mero segno, non si limita a indicare qualcosa, ma lo rende in qualche modo presente. L'uso di simboli tradizionali (come la croce, la luce, l'acqua) è fondamentale, ma Sarno estende questo simbolismo all'intera struttura dell'edificio.
3. Gesù Cristo come "Meta-Simbolo"
Il punto focale della teologia simbolica di Sarno è Gesù Cristo stesso, definito la "misura e proporzione" dell'architettura. Cristo, nella teologia cristiana, è l'immagine perfetta (l'icona) del Dio invisibile e la Parola (Logos) incarnata. L'architettura cristiana, usando proporzioni e armonia che richiamano questa perfezione, usa il linguaggio simbolico per eccellenza: la struttura stessa dell'edificio diventa un simbolo cristologico.
4. Dal Simbolo alla Trasformazione Spirituale
La teologia simbolica nel manifesto di Sarno non è un esercizio intellettuale astratto, ma ha un impatto esistenziale. L'arte simbolica mira a provocare stupore e a stimolare l'immaginazione, portando il fedele a una risposta di gratitudine e a una reorientazione dei propri desideri verso Dio. L'esperienza visiva dello spazio sacro, carico di simboli teologici, è intesa per trasformare il fedele, non solo per informarlo.
In sintesi, il manifesto di Carlo Sarno si fonda su una robusta teologia simbolica che vede l'architettura come un potente strumento per manifestare la presenza di Dio, utilizzando l'armonia, la proporzione e l'integrazione con la natura come un linguaggio simbolico profondo, centrato sulla figura di Cristo.
PER UNA TEORIA DELL'ARTE CRISTIANA
Nel suo libro "Per una definizione di arte cristiana" e nel "Manifesto dell'Arte Cristiana", Carlo Sarno sviluppa una teoria profonda che va oltre la semplice identificazione di soggetti religiosi. I concetti chiave approfonditi sono:
1. L'Arte come Atto di Fede Radicato nell'Amore
Il concetto fondamentale è che l'arte cristiana deve scaturire dall'Amore (Agape). Sarno sostiene che, poiché Dio è Amore, l'atto del creare in armonia con la volontà divina è un atto d'amore. L'artista non è solo un tecnico o un esteta, ma un fedele che esprime la propria relazione con Dio attraverso la sua opera. Questo eleva l'arte da una mera attività umana a un'esperienza spirituale condivisa.
2. Cristo come "Misura", "Proporzione" e Fondamento
Sarno introduce un forte cristocentrismo nella sua estetica. Gesù Cristo è il fondamento oggettivo e la "misura" dell'architettura cristiana. Questo significa che l'armonia e la perfezione che l'arte cerca non sono ideali astratti o canoni classici, ma riflettono l'armonia e la perfezione incarnate da Cristo stesso. I canoni estetici sono quindi intrinsecamente legati alla Verità rivelata.
3. L'Architettura Organica come Teologia dello Spazio
Il concetto di architettura organica viene reinterpretato in chiave teologica. Per Sarno, "Architettura Organica è Architettura con Amore". Significa che l'edificio deve svilupparsi dall'interno verso l'esterno in armonia con le condizioni esistenti e con la Creazione di Dio. L'architettura non deve violare il sito, ma integrarsi in esso, rispettando l'ordine naturale voluto da Dio, diventando così un'esperienza estetica che onora il Creatore.
4. La Funzione Etica e l'Edificazione Spirituale
Sarno rifiuta un'arte cristiana che sia puramente secolare o che tratti temi religiosi senza un'intenzione spirituale. L'arte deve avere uno scopo etico e spirituale: elevare l'esistenza umana, facilitare la preghiera e la contemplazione. La bellezza nell'arte cristiana non è solo un fatto estetico, ma un'espressione della bontà di Dio che porta all'edificazione e alla trasformazione del fedele.
5. Conformità con la Sacra Scrittura e la Tradizione
Infine, Sarno insiste sulla necessità che l'arte sia coerente con la Sacra Scrittura e la Tradizione della Chiesa. Questo garantisce che il messaggio teologico trasmesso dall'opera d'arte sia integrale e fedele al depositum fidei, evitando derive soggettive o interpretazioni che si allontanano dal magistero.
L'arte cristiana viene definita come un'arte intrinsecamente sacra, radicata nell'amore, centrata su Cristo e armonizzata con la creazione, avente lo scopo di guidare l'umanità verso la spiritualità e la contemplazione del divino.
In sintesi il nucleo della sua teoria dell'arte cristiana si può riassume in alcuni concetti fondamentali:
- Rifiuto del Soggettivismo: Sarno critica l'arte contemporanea che, a suo dire, ha abbandonato la ricerca della verità oggettiva, anche quando applicata a soggetti religiosi. L'arte cristiana non può essere solo una questione di "soggetto", ma deve essere "intrinsecamente sacra" nell'intenzione e nella forma.
- Fondamento Etico e Teologico: La base di tutta l'arte cristiana è l'Amore (Agape) e la volontà di Dio. L'atto del costruire o del creare arte è un atto di fede che deve elevare l'esistenza umana spiritualmente.
- Cristocentrismo Estetico: Gesù Cristo è presentato non solo come un soggetto, ma come la "misura, la proporzione e il fondamento" dell'architettura. I canoni estetici devono riflettere questa armonia divina e oggettiva, contrapponendosi ai canoni effimeri delle mode passeggere.
- Architettura Organica come Rispetto della Creazione: Sarno adatta i principi dell'architettura organica (integrazione con la natura e il contesto) in una chiave teologica. L'armonia con il creato è un atto di rispetto verso l'opera di Dio, dove l'edificio si sviluppa dall'interno verso l'esterno, come un organismo vivente.
- Funzione Liturgica e Contemplativa: L'arte deve avere uno scopo pratico e spirituale: favorire la contemplazione, la preghiera e l'attuazione organica della comunità cristiana (koinonia, leitourghia, diakonia).
In conclusione per Sarno l'arte cristiana deve essere un atto di fede, un'espressione di amore che riflette l'armonia della creazione di Dio, con Cristo come fondamento e misura.
L'ARTISTA CRISTIANO
Nel "Manifesto dell'Arte Cristiana" di Carlo Sarno, il ruolo dell'artista cristiano è ridefinito in termini di una vera e propria vocazione etica e spirituale, superando la visione secolare dell'artista come genio solitario e incontrollato.
Il ruolo dell'artista cristiano per Sarno è:
1. Un "Cooperatore" di Dio e Non un Creatore Assoluto
L'artista non è il creatore ultimo dell'opera, ma un cooperatore che lavora in armonia con l'atto creativo originario di Dio. La sua creatività non è arbitraria, ma trova la sua fonte e il suo limite nella volontà divina e nell'armonia della creazione. Deve "progettare, costruire e abitare con Dio".
2. Un Interprete Fedele della Verità Rivelata
L'artista ha il compito di essere un interprete fedele della Sacra Scrittura e della Tradizione della Chiesa. L'opera d'arte non deve esprimere solo la sensibilità personale dell'artista, ma deve comunicare il messaggio cristiano in modo integrale, veritiero e chiaro. Non c'è spazio per un'arte ermetica o soggettiva che il popolo di Dio non può comprendere.
3. Un Testimone dell'Amore (Agape)
Il ruolo principale dell'artista è agire per Amore. L'arte che non nasce dall'amore (Agape) per Dio e per l'umanità non può essere autenticamente cristiana. L'artista deve infondere la sua opera di un'intenzione spirituale profonda e di una dedizione disinteressata (come l'esempio di Gaudí), non cercando la gloria personale ma l'edificazione del prossimo.
4. Un Maestro di Contemplazione
Attraverso la sua opera, l'artista ha il ruolo di guida spirituale. Deve utilizzare il linguaggio dell'armonia, della proporzione e del simbolismo per elevare lo spirito del fedele, aiutandolo a trascendere la realtà materiale e a entrare in uno stato di contemplazione e preghiera.
5. Un "Architetto Organico"
Specificamente per l'architettura, l'artista/architetto deve essere un "architetto organico" che rispetta l'ordine naturale e i materiali locali, integrando l'opera umana nella creazione di Dio.
Per Sarno, l'artista cristiano è una figura di grande responsabilità, la cui arte è una missione e un ministero al servizio di Dio e della Chiesa, non un esercizio di libertà espressiva fine a se stesso.
Questa definizione del ruolo dell'artista cristiano secondo Carlo Sarno ci porta a esaminare le implicazioni pratiche e le sfide che questa visione pone all'artista moderno:
a. La Sfida della Modernità Secolarizzata
Il ruolo dell'artista per Sarno implica una netta presa di posizione contro la secolarizzazione dell'arte. L'artista cristiano non può semplicemente adottare gli stili moderni per il gusto della novità o per compiacere la critica laica. Deve resistere alla pressione del mercato dell'arte contemporanea, che spesso valuta l'opera in base all'originalità fine a se stessa o al valore economico, piuttosto che alla sua capacità di trasmettere il sacro.
b. L'Uso del "Bello" come Criterio Teologico
L'artista ha il ruolo di riscoprire e utilizzare la categoria del Bello non come un concetto estetico superficiale, ma come un attributo di Dio (pulchrum). La bellezza nell'opera d'arte diventa un segno (simbolo) della bellezza infinita di Dio. Il ruolo dell'artista è quindi quello di un "teologo visivo" che, attraverso l'armonia e la proporzione (la "misura di Cristo"), rende percepibile questa bellezza divina.
c. La Formazione Integrale dell'Artista
Il ruolo dell'artista, secondo Sarno, richiede una formazione che non sia solo tecnica (saper dipingere o progettare), ma anche spirituale e teologica. L'artista deve essere un credente praticante, immerso nella vita della Chiesa, per poter incarnare la fede nella sua opera in modo autentico. L'integrità morale e spirituale dell'artista si riflette direttamente nell'integrità dell'opera che produce.
d. L'Esempio di Gaudí come Modello Operativo
L'artista deve guardare a figure come Antoni Gaudí come a un modello operativo. Gaudí ha dimostrato che è possibile essere profondamente innovativi e "organici" pur rimanendo totalmente fedeli ai canoni teologici e liturgici della Chiesa. Il ruolo dell'artista non è quello di copiare il passato, ma di incarnare gli stessi principi eterni con linguaggi capaci di parlare all'uomo contemporaneo.
In sintesi, il ruolo dell'artista cristiano per Carlo Sarno è quello di un apostolo che utilizza il linguaggio universale dell'arte per evangelizzare, educare e santificare lo spazio e il tempo, ponendo l'Amore e la Verità di Cristo al centro di ogni scelta creativa.
UN ESEMPIO PARADIGMATICO DI ARTE CRISTIANA
Carlo Sarno considera la Sagrada Familia di Antoni Gaudí come un esempio paradigmatico e storico di ciò che intende per arte cristiana e architettura organica cristiana. L'opera incarna perfettamente i principi esposti nel suo manifesto:
1. Applicazione dell'Architettura Organica
Gaudí, secondo Sarno, è un maestro nel "ritornare all'origine" (la natura) per trovare ispirazione. La Sagrada Familia è un trionfo del biomimetismo applicato all'architettura: le colonne interne non sono semplici pilastri, ma "alberi" ramificati che creano un'impressione di una foresta, un'analogia visiva con il giardino dell'Eden o con la creazione di Dio. Questo rispetta il concetto di Sarno di operare in armonia con l'ordine naturale voluto dal Creatore.
2. Teologia Simbolica Portata all'Estremo
L'intera basilica è un catechismo in pietra, un'opera d'arte che sfrutta la teologia simbolica a ogni livello.
- Le tre facciate (Natività, Passione e Gloria) raccontano visivamente la vita di Cristo, i suoi dolori e la redenzione.
- Le 18 torri simboleggiano i 12 Apostoli, i 4 Evangelisti, la Vergine Maria e, la più alta, Gesù Cristo.
- La luce all'interno è gestita con vetrate colorate che creano un'atmosfera mistica e ultraterrena, guidando lo sguardo e lo spirito del fedele verso l'alto, verso il divino.
Sarno vede in questo un uso magistrale del simbolo per elevare lo spirito, in linea con la sua idea di arte con una funzione etica e spirituale.
3. Fede come Motore del Progetto
La profonda fede cattolica di Gaudí, che si intensificò nel corso della sua vita, è il motore del progetto. Rinunciò a farsi pagare e dedicò decenni della sua vita esclusivamente alla basilica, affidando il completamento alle offerte dei fedeli. Questo impegno totale rispecchia l'idea di Sarno di un'arte che nasce dall'amore e dalla dedizione a Dio, un "progettare, costruire e abitare con Dio".
4. Spazio Liturgico e Mistico
La Sagrada Familia è progettata per elevare lo spirito del fedele, usando l'altezza (che testimonia la tensione verso Dio) e la luce per guidare lo sguardo verso l'alto, integrando iconografia e struttura in un unicum mistico e liturgico.
Per Gaudí "la luce è il miglior ornamento dell'architettura". L'uso della luce nella Sagrada Familia è un'applicazione magistrale della teologia simbolica e un elemento chiave dell'architettura organica cristiana. Non si tratta solo di illuminare lo spazio, ma di ispirare stupore, spiritualità ed emozione.
I concetti chiave nell'uso della luce di Gaudí sono:
1. La Luce Naturale come Simbolo della Presenza Divina
Gaudí concepì l'edificio in modo che la luce naturale, la luce del sole, fosse l'elemento principale, poiché è la fonte di luce più pura e un simbolo diretto di Dio. La luce non viene bloccata, ma celebrata, diventando essa stessa parte integrante dell'esperienza spirituale.
2. Differenziazione Cromatica e Simbolismo Teologico
Gaudí ha studiato meticolosamente il percorso del sole durante il giorno e nelle diverse stagioni per orchestrare una sinfonia di colori che avesse precisi significati teologici.
- Facciata della Natività (Est): Orientata a est, dove sorge il sole e ha inizio la vita, questa facciata è dominata da tonalità fredde: blu, verde e turchese. Questi colori simboleggiano la nascita di Cristo, l'acqua, la speranza e la gioia della creazione, creando un'atmosfera serena all'interno al mattino.
- Facciata della Passione (Ovest): Orientata a ovest, dove il sole tramonta, simboleggiando la fine della vita e la morte di Gesù. Le vetrate qui sono in tonalità calde: rosso, arancione e oro. Questi colori intensi creano un'atmosfera drammatica, che invita alla contemplazione della Passione e del sacrificio, con ombre profonde che enfatizzano il carattere austero della facciata.
- Facciata della Gloria (Sud): La facciata principale, che sarà completata per ultima, sarà rivolta a sud e utilizzerà colori più caldi e neutri per simboleggiare la Resurrezione e la Gloria eterna, guidando i visitatori verso l'interno con una luce più calda.
3. Effetto "Foresta Incantata" e Prospettiva Inversa
All'interno, l'uso della luce è combinato con l'architettura organica: le colonne ramificate creano un effetto foresta. La luce filtra attraverso le vetrate colorate come se filtrasse tra i rami di alberi secolari. A differenza delle chiese gotiche tradizionali, Gaudí ha posizionato vetri più trasparenti in alto per massimizzare l'illuminazione delle volte, lasciando i colori più intensi e l'iconografia a livelli inferiori, più vicini ai fedeli, per la lettura simbolica.
Questo uso della luce dimostra come l'architettura possa essere un'esperienza sensoriale e spirituale, dove ogni raggio di luce colorata ha un intento teologico preciso, trasformando lo spazio in un "paradiso" visibile.
In conclusione, la Sagrada Familia è la dimostrazione che un'architettura che segue i principi cristiani e organici può essere allo stesso tempo innovativa, esteticamente potente e profondamente spirituale: un atto di fede, un'espressione di amore che riflette l'armonia della creazione di Dio, con Cristo come fondamento e misura.
APPENDICE:
Il Manifesto dell'Arte Cristiana, di Carlo Sarno
MANIFESTO
DELL'ARTE CRISTIANA
Carissimi fratelli e sorelle in Gesù Cristo, Figlio di Dio incarnato morto e risorto per la nostra salvezza, è giunta l’ora, dopo duemila anni, di proclamare chiaramente la singolarità e universalità dell’Arte Cristiana che, pur avendo molto in comune con tutto ciò che si può chiamare Arte, ha delle caratteristiche spirituali specifiche unite ad infinite e diversificate possibilità tecniche ed espressive.
L’Arte Cristiana non è uno stile ma rappresenta il molteplice processo attuativo dell’amore di Dio nel mondo, è comunione e corrispondenza con Gesù in quanto Parola del Dio vivente.
Nel tempo varie sono state le definizioni del concetto di Arte, si possono riassumere sinteticamente nella seguente :
“ L'Arte è una attività-olistica costituita da una attività-teorica fondata sull'intuizione che determina una attività-pratica in cui il valore dell'opera realizzata risulta individuato dal suo significato etico, estetico e spirituale “.
Carissimi Artisti Cristiani con la venuta di Gesù è iniziato il tempo escatologico ! Tutta la vita e l’arte è proiettata nel comunicare il progetto di amore della Santissima Trinità , in cui Padre Figlio e Spirito Santo operano nel mondo per la salvezza di ognuno di noi .
L’Arte Cristiana è escatologica , ovvero tende ad un fine che è la nuova vita annunziata e realizzata da Cristo e descritta nei Vangeli, svolgendo una azione creativa, redentiva e santificante che rende visibili ed attuali tutte quelle forze positive della vita e dell’amore .
In tal senso l’Arte Cristiana attua un processo di incarnazione dello Spirito di Dio nella natura e lo rende visibile e comprensibile, cioè l’Arte Cristiana aggiunge all’opera d’arte un significato trascendente che trasfigura le materie e le forme del nostro mondo per presentarci e comunicarci la bellezza dell’integrità di spirito e materia in Dio.
Cristo è la visibile “immagine del Dio invisibile” (Col. 1,15), da cui consegue che l’Arte Cristiana dovrà necessariamente essere il riflesso della realtà di Dio, epifania della Bellezza dell'Amore della SS. Trinità. Gesù disse: “ Beati i puri di cuore perché vedranno Dio ! “ (Mt. 5,8).
La professione di fede dell'Artista Cristiano (Simbolo degli Apostoli):
“ Io credo in Dio, Padre onnipotente, Creatore del cielo e della terra. E in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente: di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la Santa Chiesa Cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen ".
L’Arte Cristiana si può così riassumere:
- 1- L’Arte Cristiana è ispirata dalla SS. Trinità : Padre, Figlio e Spirito Santo;
- 2- L’Arte Cristiana è l’Arte di Gesù Cristo Figlio di Dio, incarnato morto e risorto per la nostra salvezza;
- 3- L’Arte Cristiana è amore verso Dio e verso il prossimo;
- 4- La Vita di Gesù è il “modello archetipo” dell’opera d’Arte Cristiana;
- 5- Maria è l’opera d’arte di Dio e “modello sublime” dell’Arte Cristiana;
- 6- Nell’Arte Cristiana il Bello, il Buono e il Vero coincidono;
- 7- L’Arte Cristiana è in divenire ed escatologica, caratterizzata da un dinamismo di creazione, redenzione e santificazione;
- 8- L’Arte Cristiana è sempre comunicazione libera, personale ed universale;
- 9- L’Opera d’Arte Cristiana è sempre intrisa di Fede, Speranza e Carità;
- 10- L’Arte Cristiana è illuminata dallo Spirito Santo e le Sacre Scritture;
- 11- L’Arte Cristiana è umile servizio e apostolato creativo nella Volontà del Padre;
- 12- L’Arte Cristiana è comunione e partecipazione nella SS. Trinità.
In sintesi l’Artista Cristiano si può così definire :
“ L’Artista Cristiano è l’Artista che personalmente ispirato dallo Spirito Santo guarda come modello l’incarnazione passione morte e risurrezione di Gesù Cristo Figlio di Dio, attuando e comunicando con libertà e bellezza la volontà creativa e salvifica del Padre per la salvezza di tutti noi, il tutto nell’amore e in comunione con la SS. Trinità. “
La preghiera dell’Artista Cristiano (insegnata da Gesù) :
“ Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Amen "
Gesù Cristo disse: "...Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri ; come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri..." (Gv. 13,34/35 ).
Carissimi Artisti Cristiani, fratelli e sorelle in Cristo, cantiamo con gioia pace e serenità le lodi al Signore , esprimiamo con la nostra Arte Cristiana tutto l’amore e la realtà di Dio, facciamo della nostra vita e delle nostre azioni e creazioni un’Opera d’Arte Cristiana in grado di comunicare e testimoniare a tutti la bellezza dell’Amore della Santissima Trinità, un Amore incondizionato che è reciproco dono di sé e quindi totale comunione !
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. Come era nel principio, e ora e sempre nei secoli dei secoli, amen. Sia benedetta la Santissima Trinità !!!
(Fraternamente, Carlo Sarno , 31 maggio 2006.)
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Fonte: per approfondimenti https://sarnocarlo.blogspot.com

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