venerdì 21 novembre 2025

L'architettura cistercense precorritrice dell'architettura organica cristiana, di Carlo Sarno

 

L'architettura cistercense precorritrice dell'architettura organica cristiana

di Carlo Sarno


Abbazia di Fontanay (1118-1147), fondata da San Bernardo



I principi dell'architettura cistercense, basati su sobrietà, funzionalità, uso armonioso della luce e integrazione con l'ambiente circostante, hanno anticipato e presentano notevoli analogie con alcuni fondamenti dell'architettura organica cristiana, sebbene si tratti di movimenti distanti nel tempo e nel contesto culturale. 
Principi dell'Architettura Cistercense
L'architettura cistercense, sviluppatasi nel XII secolo, rifletteva la spiritualità austera e riformatrice dell'Ordine, promossa in particolare da San Bernardo di Chiaravalle. I principi chiave includevano: 
  • Funzionalità e Razionalità: Ogni elemento architettonico aveva uno scopo pratico, rispondendo alle necessità liturgiche e quotidiane della vita monastica ("Ora et labora").
  • Semplicità e Assenza di Ornamenti: Si evitavano decorazioni eccessive, sculture e colori superflui (l'illuminazione era monocromatica, prevalentemente bianca) per concentrarsi sulla preghiera e la meditazione, in netto contrasto con l'opulenza cluniacense.
  • Luce Naturale: Un uso sapiente della luce naturale, orientando gli edifici per sfruttare al meglio l'illuminazione solare, non per effetti drammatici, ma per creare spazi luminosi e sereni.
  • Integrazione con il Territorio: I monasteri venivano spesso fondati in luoghi isolati, vicino a risorse naturali come l'acqua, e i monaci si dedicavano alla bonifica e alla gestione del territorio, creando un rapporto diretto e funzionale con la natura.
  • Proporzioni e Geometria: L'estetica cistercense si basava su principi geometrici e numerici, mirando a un'armonia razionale e non sensuale. 
Rapporto con l'Architettura Organica Cristiana
L'architettura organica, il cui precursore moderno è spesso considerato Frank Lloyd Wright, mira a progettare edifici in armonia con il contesto circostante, adattando forme e volumi alle necessità umane e naturali. L'architettura organica cristiana, in particolare, cerca una congruenza tra i fondamenti cristiani e la forma architettonica. 
Il rapporto tra i due movimenti risiede in una condivisione di valori di fondo, che trascendono i secoli:
  • Armonia con la Natura: Entrambi gli approcci valorizzano un profondo legame tra l'edificio e l'ambiente. I cistercensi lo facevano per necessità pratiche (autosufficienza agricola) e spirituali (solitudine e contemplazione della creazione), mentre l'architettura organica moderna lo fa come principio etico ed estetico, fondendo letteralmente l'edificio nel paesaggio.
  • Funzionalità e Verità Costruttiva: La priorità della funzione sulla forma, o meglio, l'idea che la forma segua la funzione, è centrale in entrambi i casi. L'architettura cistercense era "architettura per il lavoro" e per la liturgia, senza fronzoli, un'idea che si ritrova nella ricerca moderna di spazi che rispondano organicamente alle esigenze umane e liturgiche.
  • Uso della Luce e dei Materiali Naturali: L'enfasi sulla luce naturale e, implicitamente, sull'uso di materiali locali e semplici (pietra, legno), visti nella loro essenza, crea un'eco tra l'estetica cistercense e la sensibilità dell'architettura organica per i materiali naturali e la loro integrità.
  • Spiritualità dello Spazio: Entrambi i movimenti tentano di creare spazi che favoriscano la spiritualità. Per i cistercensi, la semplicità e la luce guidavano alla ragione e a Dio, mentre nell'architettura organica cristiana lo spazio è concepito per elevare lo spirito attraverso l'armonia tra uomo, Dio e creato. 
L'architettura cistercense non ha influenzato direttamente l'architettura organica moderna in senso storico-stilistico, ma i suoi principi di essenzialità, funzionalità e rispetto per il contesto possono essere visti come precursori ideali di un approccio all'architettura sacra (e non) che ricerca un'integrazione organica e spirituale con l'ambiente e le esigenze umane.


I principi teologici di San Bernardo di Chiaravalle agiscono come il fondamento ideologico che ha plasmato l'architettura cistercense, e sono i medesimi valori che, secoli dopo, l'architettura organica cristiana ha riscoperto e reinterpretato. 
La teologia bernardina non era solo un insieme di credenze, ma una guida pratica per la vita monastica che si traduceva direttamente nello spazio costruito. 
Ecco i punti chiave di come questi principi agiscono nel rapporto:
1. La Teologia dell'Uso (Funzionalità)
  • Principio Bernardino: San Bernardo enfatizzava una vita monastica basata sull'"Ora et labora" (prega e lavora) e sul ritorno alla letterale osservanza della Regola benedettina, rifiutando il lusso e l'ozio. Ogni attività, inclusa l'agricoltura e il lavoro manuale, aveva dignità spirituale.
  • Azione nell'Architettura Cistercense: Questo si tradusse in una architettura altamente funzionale e razionale. Gli edifici, come le grange (aziende agricole periferiche), erano "architetture per il lavoro". La disposizione degli spazi rispondeva a esigenze pratiche e liturgiche, non estetiche fini a se stesse.
  • Rapporto con l'Architettura Organica Cristiana: L'architettura organica moderna condivide questo primato della funzionalità e dell'uso umano. Lo spazio deve servire la vita della comunità o dell'individuo, non imporre uno schema formale rigido. L'idea è che la forma segua la funzione in modo "organico" e naturale. 
2. La Ricerca della Semplicità e l'Anti-Ornamentalismo
  • Principio Bernardino: Bernardo criticava aspramente lo sfarzo delle chiese cluniacensi, che considerava una distrazione dalla preghiera e dalla purezza spirituale. Sosteneva che l'eccesso di sculture, colori e decorazioni fosse superfluo e sensuale, distogliendo l'anima dalla contemplazione di Dio.
  • Azione nell'Architettura Cistercense: Ne derivò un'estetica di rigorosa semplicità e sobrietà. Le chiese cistercensi erano caratterizzate da linee pulite, assenza di torri, vetrate non figurate (spesso bianche o monocromatiche) e un uso della luce che mirava alla chiarezza razionale, non al dramma mistico.
  • Rapporto con l'Architettura Organica Cristiana: L'architettura organica, pur non essendo necessariamente austera come quella cistercense, rifiuta l'ornamento posticcio e il decoro superficiale. La bellezza emerge dalla verità dei materiali e dall'integrità strutturale. L'onestà costruttiva e l'essenzialità formale sono valori condivisi che risuonano con l'anti-ornamentalismo bernardino. 
3. L'Integrazione con la Natura e la Solitudine
  • Principio Bernardino: La spiritualità cistercense richiedeva la solitudine (solitudo) e l'isolamento dal mondo corrotto, spesso fondando monasteri in "terre selvagge" per bonificarle e coltivarle. C'era una credenza nella benevolenza della natura come riflesso del Paradiso terrestre.
  • Azione nell'Architettura Cistercense: I monasteri erano strategicamente posizionati vicino a risorse idriche e agrarie, integrando il complesso nel paesaggio circostante in modo funzionale ed efficiente.
  • Rapporto con l'Architettura Organica Cristiana: Questo è forse il punto di convergenza più forte. L'architettura organica si fonda sull'armonia tra edificio, uomo e ambiente naturale. Come disse Frank Lloyd Wright, un edificio dovrebbe essere "un prodotto della sua terra, non una violazione di essa". L'integrazione funzionale ed estetica con il sito, che per i cistercensi era un imperativo spirituale e pratico, diventa un principio etico-estetico nell'organicità moderna. 
In sintesi, la teologia di San Bernardo, concentrata sull'umiltà, la semplicità razionale e un rapporto diretto e non mediato con Dio e la creazione attraverso il lavoro e la contemplazione, ha fornito il modello per un'architettura essenziale. Questa enfasi sulla verità e sull'integrità dello spazio rispecchia le aspirazioni dell'architettura organica cristiana a creare ambienti che siano in profonda e sincera armonia con i fondamenti della fede e con la natura.

Per illustrare il rapporto tra i principi teologici bernardini e l'architettura, l'esempio antico per eccellenza è l'Abbazia di Fontenay in Francia, che è uno dei complessi cistercensi medievali meglio conservati e un modello di purezza architettonica.



Abbazia di Fontenay (XII secolo, Borgogna)
Fondata nel 1118 da San Bernardo stesso, Fontenay è l'incarnazione fisica della sua Apologia ad Guillelmum abbatem, il testo in cui criticava il lusso cluniacense. L'architettura di Fontenay è la dimostrazione pratica di come la teologia cistercense si sia tradotta in forme e spazi.
Come agiscono i Principi Teologici nel Progetto di Fontenay:
  • Rifiuto del Lusso (Anti-Ornamentalismo):
    • Teologia: Bernardo predicava che gli ornamenti, le sculture elaborate e le pitture colorate erano distrazioni sensuali che allontanavano i monaci dalla contemplazione della legge divina e della purezza spirituale. La vera bellezza risiedeva nell'ordine e nella semplicità razionale.
    • Architettura di Fontenay: La chiesa e gli edifici monastici sono quasi completamente privi di decorazioni scultoree. Le colonne del chiostro hanno capitelli vegetali stilizzati o semplici, ma mai figurativi. Non ci sono vetrate istoriate; solo finestre a lancetta strette con vetro bianco che lasciano entrare una luce chiara e uniforme. L'assenza di un campanile imponente (sostituito da una semplice torretta per la campana) è un'altra espressione di umiltà.
  • Funzionalità e Razionalità (Ora et Labora):
    • Teologia: La vita monastica doveva essere dedicata al lavoro manuale e alla preghiera, in un ciclo di autosufficienza e disciplina. Ogni attività aveva il suo spazio e il suo tempo.
    • Architettura di Fontenay: La pianta del monastero è un modello di razionalità ed efficienza. Il chiostro funge da fulcro che collega in modo logico tutti gli spazi necessari: la chiesa (preghiera), la sala capitolare (gestione), il dormitorio (riposo), il refettorio (pasto) e i laboratori. La fucina, situata strategicamente vicino al fiume per sfruttare la forza motrice dell'acqua, è un esempio eccellente di architettura industriale medievale funzionale. Ogni edificio risponde a una necessità pratica e non a un'esigenza estetica superficiale.
  • Luce e Proporzione (Armonia Razionale):
    • Teologia: La luce (come simbolo di Dio e della ragione) doveva essere chiara e intellegibile, non mistica o drammatica. L'armonia dell'universo era vista nelle proporzioni matematiche e geometriche.
    • Architettura di Fontenay: Le navate della chiesa sono definite da volte a botte spezzate e archi rampanti nascosti, soluzioni ingegneristiche che permettono di sostenere la struttura con meno massa e di aprire le pareti a finestre, inondando lo spazio di una luce uniforme che non crea ombre drammatiche, ma chiarezza. Le proporzioni sono basate su moduli geometrici semplici, creando un senso di calma e ordine logico.
L'Abbazia di Fontenay è quindi la dimostrazione perfetta di come i principi teologici di San Bernardo abbiano plasmato un'architettura che è, per sua natura, un precursore dell'organicità: un edificio in cui la forma è inseparabile dalla funzione, dai materiali locali e dalla coerenza ideologica, creando un'armonia profonda e non solo decorativa tra l'uomo, la spiritualità e il luogo.

L'influenza dei principi cistercensi sull'architettura organica cristiana moderna è più evidente nell'affinità concettuale che non in un'eredità stilistica diretta. Gli architetti moderni, pur non copiando le volte a crociera, hanno abbracciato gli ideali di semplicità, integrazione con la natura e onestà dei materiali.
Ecco alcuni esempi che illustrano questo rapporto:
Chiesa di San Giovanni Battista a Firenze, Giovanni Michelucci (1964)


  • Esempio di Architettura Organica Italiana: Nota anche come "Autostrada del Sole", questa chiesa è un esempio eccellente di architettura organica cristiana.
    • Integrazione: L'edificio si fonde con il paesaggio circostante, utilizzando materiali locali come la pietra serena e il cemento a vista. Il tetto ondulato in rame si inserisce morbidamente nel contesto.
    • Funzionalità e Luce: Lo spazio interno è fluido, progettato per la partecipazione attiva della comunità (come richiesto dal Concilio Vaticano II), con un uso drammatico ma naturale della luce che filtra dall'alto e dalle pareti. L'onestà strutturale è evidente: la struttura è anche l'estetica. Questo approccio è una riscoperta moderna della verità e della funzionalità bernardina.
La "Thorncrown Chapel" in Arkansas, E. Fay Jones (1980)


  • Esempio Statunitense: Costruita interamente in legno e vetro, questa cappella è l'epitome dell'architettura organica in un contesto cristiano. L'edificio è quasi trasparente, immerso nella foresta. La struttura leggera ed elegante massimizza la connessione con la natura, permettendo ai fedeli di sentirsi parte del creato mentre pregano.
  • Rapporto con il Cistercense: L'uso di materiali naturali, la semplicità radicale (quasi nessun elemento decorativo) e l'armonia con il sito riecheggiano direttamente i principi cistercensi di integrità e valorizzazione del contesto naturale come luogo di contemplazione.

Questi esempi mostrano come l'architettura organica cristiana reinterpreti in chiave moderna gli ideali bernardini di sobrietà, onestà costruttiva e fusione con l'ambiente, superando la mera funzionalità medievale per raggiungere un'integrazione estetica ed etica.








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